Elezioni RSU 2015

Rsu Pubblico Impiego: firmato l’accordo all’Aran, si vota il 3, il 4 e il 5 marzo 2015.

Logo grosso e allungato, in bianco e nero, del CSA messo a sovrastare un altro logo a colori del CSA e la scritta in stampatello nera 'RSU 2015'
Il pesce grande mangia quello piccolo... o no? L'unione fa la forza!

Scarica l’immagine

Versioni qualità normale:

Versioni qualità alta:

Calendario degli adempimenti RSU 2015

RSU/Deleghe Data Evento
RSU 13 gennaio 2015 annuncio delle elezioni da parte delle associazioni sindacali e contestuale inizio della procedura elettorale
RSU 14 gennaio 2015
  • messa a disposizione, da parte delle Amministrazioni, dell’elenco generale alfabetico degli elettori e consegna della relativa copia a tutte le organizzazioni sindacali che ne fanno richiesta
  • contestuale inizio da parte delle organizzazioni sindacali della raccolta delle firme per la presentazione delle liste
RSU 23 gennaio 2015 primo termine per l’insediamento della Commissione elettorale
RSU 28 gennaio 2015 termine conclusivo per la costituzione formale della Commissione elettorale
Deleghe 1 febbraio 2015 Primo giorno di accesso da parte delle Amministrazione all’applicazione web sul sito ARAN per la trasmissione relativa alla rilevazione delle deleghe per le ritenute del contributo sindacale al 31 dicembre 2014
RSU 6 febbraio 2015 termine per la presentazione delle liste elettorali
RSU 19 febbraio 2015 affissione delle liste elettorali da parte della Commissione
RSU 3-4-5 marzo 2015 votazioni
RSU 6 marzo 2015 scrutinio
RSU 6-12 marzo 2015 affissione risultati elettorali da parte della Commissione
RSU 13-23 marzo 2015 invio, da parte delle Amministrazioni, del verbale elettorale finale all’ARAN per il tramite dell’apposita piattaforma presente sul sito dell’Agenzia
Deleghe 31 marzo 2015 ultimo giorno per la trasmissione all’ARAN delle schede relative alla rilevazione delle deleghe sindacali al 31.12.2014
Allegati

Documenti e comunicati

Di seguito, la MODULISTICA RSU:




Saluto del Segretario Generale Ass. Piemonte 10/2014

Saluto del Segretario Generale all’Assemblea Regionale CSA del Piemonte – Torino, 23 ottobre 2014

Care Amiche, cari Amici,
il tema dell’assemblea regionale, di cui mi dolgo di non poter partecipare, è certamente accattivante ed impegnativo: Il mondo del lavoro cambia…e la pubblica amministrazione?

Tanti sono i temi meritevoli di analisi e confronto al “netto”, diciamo così, della Legge di stabilità prossima ventura: ma di questa abbiamo sinora solo notizie e proclami e, come nostra abitudine, non parliamo finché non c’è un testo ma solo varie idee, peraltro modificabili (speriamo sempre in meglio) in sede parlamentare. Il mondo del lavoro certamente sta cambiando: nei suoi principi di domanda ed offerta, di regolazione del mercato del lavoro, nella contrattazione, nelle relazioni e prerogative sindacali.
E’ singolare guardarsi indietro e vedere che proprio la pubblica amministrazione con il D.Lgs. 29/93, la prima Bassanini e il D.Lgs. 165/2001 era stata la prima a guardare avanti, a prevedere la semplificazione, a riconoscere il merito, l’importanza della contrattazione di secondo livello. Ebbene, dopo questo sprezzante, lungimirante avvio, il nulla.
Abbiamo anzi assistito ad una involuzione di quelle prospettive: mortificazione del personale, compressione della capacità contrattuale del sindacato, limitazione delle risorse decentrate, con conseguente riduzione del salario, congelato nell’ultimo lustro.
La riforma della pubblica amministrazione prevista dal ddl Madia non ci sembra poi andare nella direzione giusta: a nostro modesto avviso una legge omnibus con rinvii a regolamenti attuativi e decreti delegati farà diventare complicata una macchina già di per se stessa complessa.

La burocrazia, nata come classe di specialisti che assume la direzione amministrativa della cosa pubblica per dare luogo ad un equilibrio di forze in reciproco controllo e una tutela giuridica più corretta, si è trasformata, nel tempo, nel complesso dei difetti del sistema amministrativo, affidandone un senso assolutamente spregiativo.
Ma non è questa la Pubblica amministrazione che vogliamo.
La pubblica amministrazione deve essere formata da funzionari che, specializzati e periodicamente formati ed aggiornati, disimpegnano tutte le attività pubbliche. Una struttura in continuo divenire, dove le mansioni si differenziano, il personale viene gratificato per il lavoro svolto, tendendo ad una rilevanza sociale sempre più energica e proficua.
Questa è la pubblica amministrazione che vorremmo. E se la politica volesse condividere con noi tale disegno, non ci tireremo certamente indietro.