Il Dipartimento Camere di Commercio in audizione

In questi giorni, i Capi Dipartimento Camere di Commercio CSA RAL, Alessandro Tassi e Lucia Grasso, sono intervenuti in audizione presso le Commissioni X (Attività Produttive) di Camera e Senato, per l’esame dello “Schema di decreto legislativo di riordino delle Camere di Commercio, industria, artigianato e agricoltura”.

In entrambe le sedi, i nostri dirigenti hanno esposto i vari punti di criticità del decreto in oggetto, a partire dalle questioni che riguardano la salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori del Sistema camerale, il taglio delle funzioni e delle risorse e il dimezzamento delle Camere di Commercio.

In chiusura, Tassi e Grasso hanno esposto alle Commissioni alcune proposte emendative al decreto stesso.

Nei prossimi giorni pubblicheremo degli approfondimenti a cura dei Capi Dipartimento. Nel frattempo, è possibile prendere visione del testo dell’audizione in Senato e della registrazione video della seduta svoltasi alla Camera nella giornata di ieri.




Garofalo: il “contratto ponte” per i lavoratori del P.I. è innaturale

Con il comunicato allegato, il Segretario Generale Francesco Garofalo ha preso posizione contro il cosiddetto “contratto ponte” prospettato dal Governo tramite l’Aran per dare una soluzione temporanea al problema del rinnovo dei contratti per il lavoratori del pubblico impiego, smentendo categoricamente che vi sia stato un qualsivoglia accordo con le OO.SS. rappresentative.




Lo schieramento delle nostre OO.SS. per il NO alla riforma costituzionale

Il comunicato con il quale il Segretario Generale Francesco Garofalo rende nota ufficialmente la posizione di CSA RAL e FIADEL per il NO alla riforma costituzionale dettata dal Decreto Renzi/Boschi del 12 aprile u.s., in vista del referendum le cui date non sono ancora state rese note.

Per visualizzare il comunicato cliccare qui.

 




Camere di Commercio: proclamazione dello stato di agitazione del personale

In data odierna, il CSA RAL – Segreteria Nazionale ha proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale del Sistema Camerale in reazione al decreto di riforma delle Camere di Commercio approvato, in esame preliminare, il 25 agosto 2016 dal Consiglio dei Ministri, che non offre  alcuna reale garanziariguardo i livelli occupazionali e la razionalizzazione delle dotazioni organiche, e che nella riorganizzazione del Sistema camerale cela tagli lineari ai finanziamenti, alle funzioni e servizi alle imprese, al personale, alle sedi periferiche senza che siano stati attivati tavoli di diretto confronto con i rappresentanti della OO.SS. nazionali maggiormente rappresentative e di fronte al rischio di pesanti ricadute occupazionali.

In particolare, il decreto in oggetto prevede quanto segue:

– riduzione del numero delle Camere dalle attuali 105 a non più di 60, ferme restando la presenza di almeno 1 CdC per Regione e l’accorpamento delle Camere con meno di 75.000 imprese iscritte;

– conferma del taglio del 50% del diritto annuale dal 2017;

– riduzione del numero dei consiglieri: 16 nelle Camere fino a 80.000 imprese e 22 in quelle maggiori;

– limite di due mandati e gratuità degli incarichi negli organi, nonché limiti al trattamento economico di amministratori e dirigenti;

– accorpamento delle Aziende speciali che svolgono compiti simili e razionalizzazione delle partecipazioni.