Confortato dallo schiacciante successo ottenuto dal NO nel referendum sulla riforma costituzionale di domenica scorsa, vorrei rivolgere a tutti i lavoratori e alle lavoratrici che si sono recati alle urne il mio più vivo ringraziamento per aver condiviso e sostenuto la nostra campagna.
Il primo passo è stato compiuto! Abbiamo salvato la Costituzione e, soprattutto, abbiamo salvato i nostri comparti da tutte le nefaste conseguenze che si prefiguravano all’attenta lettura del decreto Renzi/Boschi; da ultimo, i licenziamenti in massa.
Con orgoglio, ribadisco che siamo stati noi i primi – come si può evincere dal verbale dell’Assemblea di Chianciano svoltasi il 18/20 febbraio scorsi – a porre l’indice, sul solco della migliore tradizione del vero sindacalismo, sulle gravissime conseguenze che tale riforma, e segnatamente la modifica del Titolo V, avrebbe avuto nei confronti dei lavoratori rappresentati da CSA e FIADEL. Dapprima abbiamo dato mandato al prof. Coco, responsabile dell’Ufficio Legislativo, il compito di scrivere un libro che ha messo a nudo i reali obiettivi di accentramento e assolutismo perseguiti dal premier, e poi con il Convegno di Napoli dl 7 novembre, nel quale abbiamo ribadito con coraggio e senza veli questi concetti.
E questo mi induce ad affermare che CSA e FIADEL costituiscono, nel loro insieme, l’unica realtà sindacale disposta ad opporsi alle logiche di regime e mai incline a scendere a compromessi.
Nessuno potrà dimenticarsi del lavoro che abbiamo svolto in questi mesi, non per opporci al Governo Renzi ma per garantire un futuro ai nostri lavoratori e lavoratrici, alle loro famiglie e alle nuove generazioni; cosa che sarebbe stata messa seriamente in pericolo qualora si fosse affermato il SI.
Non è però nostra intenzione cullarci sugli allori dei vincitori – come stanno facendo i partiti schieratisi per il NO – perché sul tappeto restano aperte numerose questioni, molto delicate, sulle quali continueremo a dare battaglia, in quanto la nostra posizione è stata chiara fin da prima che si concludesse l’iter legislativo del decreto Renzi/Boschi e siamo stati gli unici a porre nelle proprie rivendicazioni i riferimenti al lavoro e ai lavoratori.
Ora, dovremo innanzitutto affrontare la questione contrattuale delle Funzioni Locali, per la quale chiediamo l’immediata apertura di un tavolo presso l’ARAN, affinchè si arrivi, nel più breve tempo possibile alla equiparazione dei dipendenti delle Funzioni Locali coi dipendenti pubblici.
In definitiva, la vittoria del NO, che è anche la nostra vittoria, ci renderà ancora più convinti e tenaci nel fare muro contro chiunque voglia abolire la democrazia e attaccare il mondo del lavoro in questo Paese.
Dal fronte dei partiti, delle associazioni e dei comitati che hanno votato NO mi aspetto coerenza. Difendere i valori della Vera Costituzione significa anche ripristinare i diritti dei lavoratori e pertanto ci batteremo perché vengano abrogate le leggi che in questi anni li hanno pesantemente mortificati, ed in particolare la Fornero, i Jobs Act 1 e 2 e la Legge Madia.
Inoltre, abbiamo incaricato l’Ufficio Legislativo di valutare le modalità di opposizione a quanto è già stato realizzato riguardo lo smantellamento delle Province, delle Camere di Commercio e di tutto quanto entra in palese contrasto con la Costituzione dopo la solenne bocciatura della riforma da parte nostra e del popolo.
Ora, si è aperto uno scenario nel quale la nostra Organizzazione dovrà essere al centro, per affrontare il ripristino di quanto appena accennato, e la nostra battaglia continuerà nel percorso intrapreso di difendere il lavoro pubblico e privato.
Non lesineremo le nostre forze affinchè tutti i danni prodotti in questi anni da leggi scellerate vengano cancellati, e per ricondurre l’azione della politica sui binari della giusta correttezza e dell’applicazione delle norme della Costituzione, che esce intatta dai tentativi di demolizione che ha subito e oggi risulta più forte di prima.
Ai lavoratori e alle lavoratrici, invio l’esortazione ad esserci sempre più vicini, a darci fiducia e ad appoggiare le nostre campagne, il cui obiettivo è soltanto uno: dare loro certezze, tranquillità e dignità.
Infine, rivolgo anche alle forze sociali di questo Paese l’invito ad unirsi alle nostre iniziative, per intraprendere un percorso comune.
Francesco Garofalo
Francesco Garofalo