Corte dei Conti: risolta una controversia sulle spese per il personale

(articolo tratto da: www.anutel.it)

Gli aumenti contrattuali sono fuori dal tetto del salario accessorio. A risolvere l’ennesima controversia interpretativa legata alla spesa di personale degli enti locali è la Corte dei conti – Sezione delle autonomie, con la deliberazione n. 19/2018.

La questione riguardava l’inclusione o meno nel limite di cui all’art. 23 del dlgs 75/2017, degli aumenti previsti dal nuovo Ccnl alle voci di cui alle lettere a) e b) dell’art. 67.

In effetti, tutto sembrava chiaro: la dichiarazione congiunta n. 5 prevede espressamente che «In relazione agli incrementi del Fondo risorse decentrate previsti dall’art. 67, comma 2 lett a) e b), le parti ritengono concordemente che gli stessi, in quanto derivanti da risorse finanziarie definite a livello nazionale e previste nei quadri di finanza pubblica, non siano assoggettati ai limiti di crescita dei Fondi previsti dalle norme vigenti».

Dal canto suo, la Corte dei conti – Sezioni riunite di controllo, con la deliberazione n. 6/2018 di certificazione sull’ipotesi di contratto funzioni locali ha statuito che «in merito agli incrementi al Fondo risorse decentrate previsti dalla lettera a) dell’art. 67, comma 2, si dà atto della dichiarazione congiunta, oggetto di specifico errata corrige all’ipotesi in esame, tendente a precisare che tali nuovi oneri «in quanto derivanti da risorse definite a livello nazionale e previste nei quadri di finanza pubblica, non siano assoggettabili ai limiti di crescita dei Fondi previsti dalle norme vigenti».

Ma la Sezione regionale di controllo della Puglia ha sposato una tesi diametralmente opposta: nella deliberazione n. 99/2018/Par si legge, infatti, che «l’art. 23, comma 2, del dlgs 75/2017 è tuttora vigente e si applica anche in rapporto agli aumenti previsti dall’art. 67, comma 2, del Ccnl del personale non dirigente degli enti locali del 21 maggio 2018. Nessuna rilevanza, in senso contrario, può essere attribuita alla dichiarazione congiunta n. 5 (…), non avendo la stessa alcun valore normativo (…)».

La Sezione regionale di controllo della Lombardia (deliberazione n. 221/2018) ha, invece, confermato la tesi dell’esclusione, rimettendo la palla la palla alle Autonomie, che hanno chiuso la partita. Ad avviso del collegio, assume valore dirimente la circostanza che le predette poste suscettive di incrementare stabilmente il fondo trovano la loro copertura nell’ambito delle risorse già destinate ai rinnovi contrattuali dai documenti di finanza pubblica e, di conseguenza, essendo già state quantificate in coerenza con i parametri previsti dagli strumenti di programmazione e di bilancio, non determinano effetti finanziari.

LA DELIBERA DELLA CORTE DEI CONTI – SEZIONE DELLE AUTONOMIE




Convenzione con lo Studio Andolfo

Un ulteriore servizio offerto dalla Segreteria Generale agli iscritti FIADEL e CSA  è la convenzione stipulata con lo Studio Andolfo di Padova, che svolge una serie attività per affrontare svariate problematiche quali, ad esempio, pratiche amministrative, tutela riguardo incidenti stradali, infortuni sul lavoro, ecc.

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Elemento perequativo: il CSA continua a vigilare

Questa segreteria Nazionale sta attentamente monitorando l’iter della MANOVRA FINANZIARIA al fine di garantire lo stanziamento delle somme per il finanziamento, anche per il 2019, dell’ELEMENTO PEREQUATIVO  di cui all’art. 66 del CCNL 21/5/2018.

Si tratta, lo ricordiamo, del bonus extra da 20 euro lordi medi al mese destinato ai dipendenti con un reddito inferiore a 26 mila euro, che in assenza di risorse, potrebbe “scomparire” dalle buste paga già dal 1° Gennaio.

Fino ad oggi nel documento inviato alla Commissione europea è previsto uno stanziamento di 540 milioni di euro per il comparto del pubblico impiego che dovrebbe essere sufficiente a garantire il suddetto bonus.

Abbiamo ovviamente chiesto di impinguare tale fondo al fine di concretizzare le promesse del governo sul rinnovo del contratto per il triennio 2019/2021, consentendo il finanziamento del nuovo sistema di classificazione e la valorizzazione professionale.

Continueremo nella nostra azione e siamo pronti alla mobilitazione se gli impegni non dovessero essere mantenuti.

 




Incontro al Viminale sulla Polizia Locale

Si è tenuta al Viminale nel pomeriggio di venerdì 19 u.s. il Tavolo di confronto tra Sindacati e Associazioni di categoria della Polizia Locale ed il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno On. Carlo Sibilia.

Per il CSA RAL erano presenti tutte le organizzazioni sindacali, associazioni di categoria e la confederazione, CISAL – ANPOL – FILPM – SIAPOL – OSPOL.

Nell’apertura dei lavori, il Sottosegretario Sibilia, ha invitato i sindacati e le associazioni ad esporre le problematiche della Polizia Locale ed in particolare alle problematiche della legge n. 65 del 1986 “Legge quadro sull’ordinamento della Polizia Municipale”.

Durante il giro di tavolo tutte le sigle, sebbene con diverse sfumature, anche sostanziali, hanno fatto emergere le criticità della legge 65/86. Alcune organizzazioni sindacali, pur manifestando tali criticità, hanno puntualizzato che la Polizia Locale deve stare nel contratto privatistico, cioè l’attuale Comparto Funzioni Locali.

Il Segretario Generale del CSA, Francesco Garofalo, nel sintetizzare gli interventi delle sigle di categoria CISAL – ANPOL – FILPM – SIAPOL – OSPOL, ben noti da anni di lotta per una legge di riforma del settore, e dalle dirette istanze delle donne e uomini dei Corpi e Servizi della Polizia Locale – terminologia estensiva alle Polizie Municipali, provinciali, città metropolitane (area vasta) – partecipanti ai due scioperi nazionali indetti dal CSA RAL Dipartimento Polizia Locale il 12 febbraio 2015 e 13 maggio 2016, con manifestazione nella città di Roma, ha fatto rilevare:

I mutamenti sociali del nostro Paese, un’efficace opera di prevenzione alle nuove forme di terrorismo  Internazionale che negli ultimi anni hanno colpito duramente i paesi europei, i decreti legge Minniti e Salvini, nonché le molteplici circolari e decreti del Ministero dell’Interno, che coinvolgono direttamente le donne e uomini della Polizia Locale nella sicurezza integrata al pari delle Forze di Polizia ad ordinamento civile, manifestano la vetustà legge 65/86, cogente per gli anni ’90, superata e discriminante nel nuovo millennio. La Polizia Locale ha un alveo contrattuale naturale – Contratto di diritto Pubblico – con pari trattamento economico e previdenziale, delle Forze di Polizia civili.

Tema affrontato anche nella Commissione UE delle Petizioni dal Dipartimento Polizia Locale CSA, attraverso la petizione 0696/2016, pronunciandosi con una raccomandazione al Governo Italiano inerente l’equiparazione della Polizia Locale d’Italia alle Polizie dello Stato ad ordinamento civile.

Inoltre, si è evidenziato che la Polizia Locale è una e indivisibile. Le diverse locuzioni, Polizia Municipale – Polizia Provinciale – Polizia Città Metropolitana (o, per effetto della soppressione delle province, altre fantasiose terminologie sempre riconducibili alla Polizia Locale: Polizia Guardia Parchi, Polizia Ambientale, ecc..) nella nuova legge di riforma devono essere tutte ricomprese con il termine POLIZIA LOCALE e che l’ambito operativo è solo la “specialità”. Sul punto il Dipartimento Polizia Locale CSA ha presentato appositi emendamenti.

Al termine della riunione il CSA RAL Dipartimento Polizia Locale ha consegnato al Sottosegretario di Stato, On.  Sibilia, un documento condiviso e sottoscritto da tutti i sindacati e associazioni di categoria sopra menzionati, qui allegato.

 

DOCUMENTO CSA CONSEGNATO AL SOTTOSEGRETARIO SIBILIA




Comunicato del Segretario Generale sulla nota di aggiornamento del DEF

La manovra finanziaria che il Governo si appresta a varare, pur contenendo diversi spunti positivi per quanto concerne l’efficientamento della Pubblica Amministrazione e il sostegno agli enti locali, sembra essere priva di un aspetto chiave per tutti i lavoratori dei comparti Funzioni Centrali e Locali: la mancanza di stanziamenti per i rinnovi contrattuali.

Il fatto che solo qualche mese fa siano giunti alla firma i Contratti 2016/18 non giustificherebbe  un eventuale rinvio a tempo indeterminato della nuova trattativa, tenendo presente quanto i lavoratori hanno comunque perduto, e non recuperato, nei lunghi anni di attesa del rinnovo dei CCNL scaduti nel 2009, ed altresì che l’ultima tornata ha lasciato aperti dei vuoti che, secondo gli intendimenti generali, avrebbero dovuto essere colmati proprio con l’imminente riapertura delle trattative.

Le promesse fatte dalla ministra della PA Giulia Bongiorno per far inserire nel DEF un nuovo stanziamento non sono state per ora rispettate e se questa linea di tendenza dovesse essere confermata verrebbero mortificate le aspettative e le professionalità di centinaia di migliaia di lavoratori, che oltre agli aumenti salariali auspicano il riconoscimento delle proprie specificità.

Ben vengano i piani per lo sblocco del turnover e il ricambio generazionale, come previsto dal DDL Concretezza, e per il riequilibrio degli enti locali, il cui decreto è uno dei collegati previsti alla Legge di Bilancio. Ma, prima di tutto, chiediamo coerenza in un progetto che non può seriamente puntare al miglioramento e alla modernizzazione dei servizi pubblici senza prevedere le giuste gratificazioni a chi, questi servizi, deve predisporli e farli funzionare.

Pertanto, anche in considerazione del fatto che la nota di aggiornamento al DEF potrebbe essere rivista, alla luce dei pareri negativi espressi da Ufficio Parlamentare di Bilancio e Bankitalia, auspichiamo che il Governo intervenga tempestivamente per inserire gli stanziamenti in oggetto, facendo fugare il clima di allarme venutosi a creare in questi giorni, così da poter riattivare le trattative sui Contratti in tempi congrui.

 

Il Segretario Generale

Francesco Garofalo




Inaugurata a Cagliari la nuova sede FIADEL

Di seguito, il comunicato del Segretario Generale sull’inaugurazione della nuova sede FIADEL Sardegna a Cagliari.

 

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