Smart working: nella PA via la soglia minima del 50%
A seguito dell’approvazione del Decreto Proroghe, d.l. n. 56/2021) recante alcune disposizioni urgenti in materia di proroga dei termini legislativi, in considerazione del prosieguo dello stato di emergenza sanitaria da Coronavirus, la vigenza del lavoro agile semplificato e senza soglie è stata prolungata fino a dicembre.
Si torna pertanto alla normalità, con l’eliminazione della soglia minima del 50% per lo smart working nella Pubblica Amministrazione. Fino alla definizione della disciplina del lavoro agile nei contratti collettivi del pubblico impiego, e comunque non oltre il 31 dicembre 2021, le amministrazioni pubbliche potranno continuare a ricorrere alle modalità semplificate relative al lavoro agile, ma sono liberate da ogni rigidità.
“Facciamo tesoro della sperimentazione indotta dalla pandemia e del prezioso lavoro svolto dal ministro Dadone – ha sottolineato il titolare del dicastero ella Funzione pubblica, Renato Brunetta – per introdurre da un lato la flessibilità coerente con la fase di riavvio delle attività produttive e commerciali che stiamo vivendo e dall’altro lato la piena autonomia organizzativa degli uffici. Fino a dicembre le amministrazioni potranno ricorrere allo smart working a condizione che assicurino la regolarità, la continuità e l’efficienza dei servizi rivolti a cittadini e imprese. Un percorso di ritorno alla normalità, in piena sicurezza, concordato con il Comitato tecnico-scientifico e compatibile con le esigenze del sistema dei trasporti”.
A regime, dall’inizio del 2022, la norma conferma l’obbligo per le amministrazioni di adottare i Pola (Piani organizzativi del lavoro agile) entro il 31 gennaio di ogni anno, riducendo però dal 60% al 15%, per le attività che possono essere svolte in modalità agile, la quota minima dei dipendenti che potrà avvalersi dello smart working.