Varato in Consiglio dei Ministri il Decreto Reclutamenti
Il Consiglio dei ministri (n. 22) si è riunito venerdì 4 giugno 2021 a Palazzo Chigi per approvare alcuni importanti provvedimenti, tra cui spicca il Decreto Reclutamenti (LA BOZZA DI TESTO IN PDF), varato per dare operatività al piano di reclutamento nella PA decisivo per mettere a regime le attività di applicazione del Recovery Plan.
I punti-chiave del Decreto Reclutamenti
Come si legge nel comunicato emesso da Palazzo Chigi, il decreto segue quelli già approvati, relativi alla governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e alla semplificazione, e costituisce così il terzo pilastro dell’assetto normativo che consentirà la piena attuazione del Piano. Le norme introdotte definiscono percorsi veloci, trasparenti e rigorosi per il reclutamento di profili tecnici e gestionali necessari e pongono le premesse normative per la realizzazione delle due riforme trasversali previste dal PNRR: la pubblica amministrazione e la giustizia.
I due punti chiave del provvedimento:
– Rafforzamento della capacità amministrativa,
– Misure organizzative per l’attuazione del Recovery Plan (transizione digitale e innovazione organizzativa della giustizia).
Il personale elencato nel testo avrà contratti a tempo determinato, che potranno superare la classica durata triennale ma senza sforare il calendario dei progetti a cui sono collegati. Per essere valido, il contratto dovrà infatti indicare il progetto per il quale viene attivato; e potrà essere interrotto per giusta causa ex articolo 2119 del codice civile se non saranno raggiunti gli obiettivi intermedi o finali previsti dal progetto. Per gli altri ministeri serviranno «altre migliaia di persone», spiega Brunetta, assicurando però che «non ci sarà nessun assalto alla diligenza».