Il riparto del Fondo Covid per gli Enti Locali
È stato raggiunto l’accordo in sede di Conferenza Stato-Città, presieduta dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in merito al riparto del Fondo per l’esercizio delle funzioni degli Enti locali. L’intesa prevede l’erogazione di una somma pari a 1 miliardo e 280 milioni di euro, come previsto dall’articolo 106 del d.l. n. 34/2020: 1 miliardo e 150 milioni saranno destinati ai Comuni, mentre le Città metropolitane riceveranno i restanti 130 milioni.
Non tutte le risorse dello stanziamento iniziale, pari a 1 miliardo e mezzo, saranno erogate immediatamente. Sarà anzitutto fondamentale, in questa fase, garantire il ristoro della perdita di gettito connessa all’emergenza sanitaria. Buone notizie per le grandi città: Milano, Roma e Venezia riceveranno rispettivamente 184, 90 e 74 milioni. Il fabbisogno 2021 del comparto è stato calcolato, chiaramente, alla luce delle minori entrate, al netto però delle minori spese per i contratti di servizio. È stata dedicata attenzione anche al trasporto pubblico locale, per il quale è stato calcolato un importo pari al 25% della variazione di entrate 2019-2020; valore a cui si aggiungono le risorse per compensare le variazioni di imponibile per l’addizionale IRPEF 2021. Ad ogni modo, il fabbisogno 2021 è ora determinato in 969 milioni, al netto dell’addizionale IRPEF, in considerazione dell’acconto 2021 già erogato. In relazione ai criteri di riparto, l’obiettivo era assicurare una quota pari ad almeno 2 euro per abitante per ciascun Comune. Nel prosieguo della seduta è stato anche preso in esame, e successivamente approvato, il DPCM recante la ripartizione del Fondo per i contenziosi connessi a sentenze esecutive emesse a causa di calamità o cedimenti strutturali, o da accordi transattivi ad esse collegate, verificatesi entro il 25 giugno 2016. I Comuni interessati da tale provvedimento, volto ad evitare che gli stessi precipitino nel dissesto finanziario, sono Pontboset (AO), Noli (SV), San Giuliano di Puglia (CB), Lettere (NA), Castellaneta (TA) e Sarno (SA).