Inviate all’ARAN le Linee Guida della Piattaforma CSA per il rinnovo del CCNL F.L.

E’ stato inviato ieri all’ARAN (e per conoscenze alla Conferenza delle Regioni, all’UPI e all’ANCI) il documento contenente le Linee Guida della piattaforma CSA per rinnovo del CCNL Funzioni Locali, mentre l’articolato complessivo sarà trasmesso in una fase successiva.

Le Linee Guida costituiscono una base di partenza condivisa dalla Segreteria Nazionale con tutte le Strutture territoriali e i responsabili di Dipartimenti, che hanno fornito importanti contributi al lavoro sin qui svolto.

Chiaramente, le Linee Guida hanno perlopiù un carattere illustrativo generale delle proposte che la nostra O.S. intende avanzare sul tavolo di trattativa, al fine di renderle facilmente comprensibili da parte di tutti i lavoratori.

In questo contesto, siamo sempre disponibili a valutare ed accogliere nuovi contributi, che saranno quindi inseriti nell’articolato, compresi quelli che scaturiranno dal Consiglio Nazionale e dalle assemblee territoriali che andremo ad indire nei prossimi mesi andremo.

Dunque, la nostra piattaforma è ancora in divenire, perchè vogliamo dare il massimo ascolto alle voci provenienti dalla base, che sono risorse estremamente preziose per un sindacato come il nostro, che da sempre rifiuta di imporre le proprie strategie ai lavoratori, ma al contrario le orienta e le modifica, eventualmente, proprio tenendo presenti le problematiche vissute quotidianamente dai dipendenti degli enti locali.

LINEE GUIDA PIATTAFORMA CSA




Decreto Milleproroghe: sintesi delle novità per i lavoratori degli enti locali

Nel testo del decreto-legge Milleproroghe, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2023 e assegnato alle commissioni riunite Affari Costituzionale e Bilancio della
Camera (C.1633), figurano alcune disposizioni che si segnalano di seguito sinteticamente.

Proroghe lavoratori socialmente utili (Art. 1, comma 6, lett. b)

La norma proroga, sino al 30 giugno 2024, le misure volte a favorire l’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori socialmente utili e di lavoratori impegnati in attività di pubblica utilità. In particolare, la norma consente alle pubbliche amministrazioni utilizzatrici di lavoratori socialmente utili e/o impegnati in lavori di pubblica utilità, anche mediante collaborazioni coordinate e continuative o contratti di lavoro a tempo determinato nonché mediante altra tipologia contrattuale, di procedere all’assunzione a tempo indeterminato, anche con contratti a tempo parziale, di tali lavoratori, anche in deroga alla dotazione organica in qualità di sovrannumerari nonché a tutti i vincoli finanziari in materia di assunzioni.

Proroga regolarizzazione delle posizioni contributive INPS (Art. 1 comma 16 lett. a) e b)

La norma proroga al 31 dicembre 2024 il termine per la regolarizzazione delle posizioni contributive relative alle gestioni previdenziali esclusive e per i fondi per i trattamenti di previdenza, i trattamenti di fine rapporto e i trattamenti di fine servizio, amministrati dall’INPS, cui sono iscritti i lavoratori dipendenti delle amministrazioni pubbliche, di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

Proroga procedure semplificate per l’accesso alla carriera di segretario comunale e provinciale (Art. 2, comma 3)

La norma prevede la possibilità di applicare fino al 31.12.2024 le procedure semplificate per l’accesso alla carriera di segretario comunale e provinciale disciplinate dal decreto legge 104/2020 per il triennio 2020-2022.

Proroga in materia di incarichi di vicesegretario comunale (Art. 2, comma 5)

La norma proroga al 31 dicembre 2024, le disposizioni di cui all’articolo 16-ter, commi 9 e 10, del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, che consentono, nei Comuni privi di segretario comunale titolare, di nominare il Vice segretario comunale per una durata massima di 36 mesi.

Proroga in materia di uffici giudiziari (Art. 11, comma 8)

La norma proroga al 31 dicembre 2024 la possibilità per gli uffici giudiziari di continuare ad avvalersi dei servizi forniti dal personale comunale ivi distaccato o comandato.

 

 




Legge di Bilancio: le novità per i dipendenti delle PA

Con la Legge di Bilancio 2024 sono in arrivo diverse novità per i dipendenti pubblici, sia statali che degli enti locali.

Tra i contratti collettivi, sono diversi quelli che il governo – e in particolare il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo – si è impegnato a rinnovare quest’anno, dando la priorità al comparto sicurezza. Anche in previsione di questo, tutti gli enti locali e regionali dovranno prevedere nei loro bilancio un aumento del 5,78% della spesa per il personale. L’incremento include anche l’indennità di vacanza contrattuale, che sarà aumentata di 6,7 volte: una somma che alcuni hanno già ricevuto con un anticipo a Natale e che gli altri vedranno inserita in busta paga nei prossimi mesi. L’indennità crescerà non solo per i dipendenti statali ma anche per quelli locali, dato che tutti gli enti saranno obbligati a riconoscerla (finora era facoltativo).

Per quanto riguarda i congedi parentali, coloro che quest’anno terminano il periodo di maternità o di paternità avranno condizioni migliori. Passato il primo mese (che è retribuito al 100%), il secondo avrà una paga pari all’80% dello stipendio, invece dell’attuale 30%. Dal 2025, però, la retribuzione scenderà al 60%. Anche questo vale per tutti i dipendenti pubblici, anche quelli locali.

Ci saranno poi nuove assunzioni tra i segretari comunali: gli ammessi al concorso straordinario saranno individuati facendo scorrere la graduatoria degli idonei che si erano candidati per il bando del novembre 2021. Sempre in tema di assunzioni, alcuni grandi Comuni (Napoli, Torino, Palermo e Reggio Calabria) saranno autorizzati a stabilizzare i loro dipendenti precari.

Con la legge di bilancio è riconfermato il taglio del cuneo fiscale per i dipendenti pubblici, anche se non porterà aumenti visibili nello stipendio di gennaio rispetto a quello di dicembre. In più, i fringe benefit aziendali (che per alcuni enti pubblici sono previsti dai contratti collettivi di secondo livello) saranno detassati fino a mille euro all’anno. La soglia si alzerà a 2mila euro all’anno per i dipendenti che hanno figli a carico. Infine, saranno completamente esonerate dal versare i contributi (fino a 3mila euro all’anno) le madri lavoratrici: per il 2024 quelle che hanno due figli di cui uno di età inferiore ai 10 anni, dal 2025 in poi quelle con tre figli.

C’è poi la nota dolente delle pensioni. Tra gli interventi più discussi c’è quello che riguarda il taglio degli assegni per alcune categorie di dipendenti pubblici: medici e infermieri, insegnanti delle scuole materne ed elementari, ufficiali giudiziari e dipendenti degli enti locali. Chi tra di loro ha versato contributi negli anni tra il 1981 e il 1995, e nel 2024 va in pensione anticipata (o di anzianità), si ritroverà con un assegno più basso che se l’avesse fatto nel 2023.

Come preannunciato, sono state esentate le pensioni di vecchiaia (67 anni di età e 20 di contributi). Per i medici in particolare, ci sarà la possibilità di migliorare la situazione continuando a lavorare dopo aver raggiunto i requisiti per la pensione di anzianità (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne): chi resterà al lavoro per altri tre anni compenserà del tutto il taglio imposto dal governo.