Nel corso degli anni gli enti locali hanno indubbiamente incrementato la loro capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini, anche a fronte dei pesanti tagli che hanno subito: mentre 10/15 anni fa il loro peso sul bilancio dello Stato era dell’8,6%, oggi siamo al 6,7%.
Le politiche di austerità – ha proseguito Manfredi – hanno limitato le amministrazioni comunali nell’erogazione dei servizi di prossimità, di cui sono responsabili per la gran parte. Questa è una scelta politica sbagliata e sta creando danno alla qualità della vita dei cittadini.
Tutto ciò naturalmente si riverbera sul personale. Nell’ambito della PA, il comparto enti locali è quello che ha visto la perdita più alta di forza lavoro, a causa del blocco del turnover e del rigido blocco imposto alla capacità di spesa dei comuni. Inoltre, il salario medio dei dipendenti è sensibilmente più basso, da cui consegue un’alta mobilità verso altre amministrazioni.
Queste considerazioni di carattere generale ci portano a fare un ragionamento innovativo nei riguardi del personale. E questo significa: più risorse, più opportunità di carriera e più reclutamento. Come ANCI faremo delle proposte, con vari temi collegati per la valorizzazione del capitale umano.
Il Presidente ANCI si è soffermato in particolar modo sul tema della carriera, sostenendo che i livelli di classificazione vanno revisionati, in funzione delle diverse responsabilità dei ruoli e della maggiore professionalità che essi richiedono. Le amministrazioni hanno bisogno di persone capaci e motivate; in questo senso, l’istituzione dell’Area EQ, da tempo caldeggiata dal nostro sindacato, darebbe un incentivo forte ai lavoratori.
Ancora, Gaetano Manfredi ha posto l’accento di migliorare l’istituto del welfare aziendale, per dare un sostegno ai bilanci familiari, attraverso l’erogazione di servizi gratuiti.
Se le persone vanno via, però, non è solo per l’aspetto salariale. Tante sono le problematiche da affrontare, considerando innanzitutto che i Comuni che hanno le risorse di bilancio bloccate, per compensare gli aumenti contrattuali rinunciano ad assumere. Poi c’è stato il grande paradosso del blocco del 75% al turnover del personale delle amministrazioni con più di 20 dipendenti che era stato inserito nella legge di bilancio, ma che fortunatamente è stato poi rimosso.
A questo punto, per dare risposte concrete ai bisogni dei lavoratori e dei cittadini, ci vogliono interventi forti, ed è necessario un dialogo più stretto col governo. Del resto, i tempi non sono facili, il paese denota una crescita debole e gli enti devono fare anche i conti col patto di stabilità interno, andando a toccare le loro spese primarie. Eppure, essi sono stati i primi a rispettare gli obiettivi di convergenza e pertanto, nella prossima legge di bilancio, i tagli devono gravare su chi fino ad oggi ha avuto di più.
In conclusione, il Presidente ANCI ha sottolineato che le amministrazioni comunali devono avere una visione più ampia del sistema delle Società Partecipate: dato che il servizio è erogato dai comuni tramite le SP, bisogna ragionare in maniera più integrata, sempre nella prospettiva fi fare un salto di qualità ai servizi globalmente offerti ai cittadini.