Il Messaggio del Vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani al C.N. FIADEL/CSA

Desidero innanzitutto ringraziare il Dott. Garofalo per l’invito a partecipare al Consiglio Nazionale FIADEL/CSA e per l’opportunità di condividere, anche se in via indiretta, alcune riflessioni con i delegati impegnati nell’attività congressuale.

Intervento Tajani




Consiglio Nazionale: Una giornata storica per la nostra Organizzazione

E’ stata una giornata che passerà alla storia della nostra Organizzazione Sindacale. Al Consiglio Nazionale, sono intervenuti il Presidente ANCI Gaetano Manfredi, il Presidente ARAN Antonio Naddeo in collegamento da Roma e il Ministro PA Paolo Zangrillo, tramite un videomessaggio. Inoltre, è poi pervenuto un saluto da parte del Vicepresidente del Consiglio e Ministro Affari Esteri Antonio Tajani.

La testimonianza di personaggi di così elevata caratura ha dato il massimo lustro al nostro evento, e agli otre 350 dirigenti sindacali convenuti a Rimini, ma soprattutto ha confermato che FIADEL/CSA sta lavorando nella maniera più proficua per coltivare la rete delle relazioni con le entità istituzionali di riferimento, nella logica per cui è con il dialogo e il confronto, e non con lo scontro, che si può pervenire a soluzioni positive a favore dei lavoratori e delle lavoratrici degli Enti Locali e delle Aziende Partecipate.

Manfredi, Naddeo, Zangrillo e Tajani hanno tutti espresso parole di elogio, di stima e di sostegno nei confronti del Segretario Generale Garofalo e dell’Organizzazione tutta.

Questa eccezionale gratificazione ci darà un’ulteriore spinta alle numerose attività che stiamo portando avanti, a cominciare dalle prossime elezioni RSU, dove vogliamo ottenere i migliori risultati di sempre.




Consiglio Nazionale – NADDEO (Presidente ARAN): questa era un’occasione unica per costruire una continuità contrattuale

Il Presidente ARAN Antonio Naddeo ha dato innanzitutto risalto alla necessità di stabilire un collegamento sempre più stretto fra ARAN e ANCI, che a diverso titolo rappresentano le parti datoriali, dimostrando di essere in grande sintonia con Gaetano Manfredi e di avere una linea di vedute convergente con quelle del nostro Sindacato.

Con ciò premesso, ha anch’egli sottolineato che quello degli enti locali è un settore in crisi, dal punto di vista retributivo, organizzativo e della forza lavoro disponibile, e che i livelli stipendiali non sono competitivi come quelli degli altri comparti PA. Di conseguenza, le rivendicazioni sindacali devono essere contestualizzate nel comparto e non essere estese a tutta la Pubblica Amministrazione.

Naddeo, ha rilevato che nel 2018/21 era stato firmato un buon contratto e l’intento del Comitato di Settore per il 2022/24 era quello di migliorare e correggere, per quanto possibile alcune cose, che sono apparse inadeguate. A titolo di esempio, ha menzionato l’introduzione dell’istituto dell’age management, la possibile articolazione del lavoro su 4 giorni settimanali, la previsione del buono pasto per chi è in smart working.

Dal punto di vista economico – ha detto Naddeo – quella che si è presentata in questo periodo è una grande opportunità per costruire una continuità: la legge di bilancio ha stanziato importanti risorse per i contratti 2025/27 e anche quello seguente e con ciò permette di recuperare i ritardi accumulati negli anni precedenti.

Purtroppo, siamo arrivati a una fase di stallo, per cui due organizzazioni sindacali hanno dichiarato che non avrebbero firmato se non fossero state previste delle risorse in più.

“Quando ci si siede al tavolo per fare un contratto – ha detto testualmente – ci possono essere delle divergenze, ma deve esserci comunque l’intento comune di arrivare alla fine. A questo punto, quale è il punto di uscita? Ad oggi non c’è, e non ci sarà fino a quando qualcuno non farà un passo indietro. Che il governo possa stanziare delle risorse in più, o anche anticipare parte di quelle stabilite per il 25/27, è molto difficile se non impossibile. Anche perché poi verrà meno un anno di risorse e comunque serve una copertura del 1,8%.

Resta il fatto che si è già perso tempo prezioso: se per ipotesi il CCNL si potesse firmare entro due mesi, diventerebbe effettivo dopo l’estate; è perciò, alle condizioni attuali, è forte il rischio di slittare al 2026.




Il Presidente ANCI Manfredi al Consiglio Nazionale: più risorse, più opportunità di carriera, più reclutamento

Nel corso degli anni gli enti locali hanno indubbiamente incrementato la loro capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini, anche a fronte dei pesanti tagli che hanno subito: mentre 10/15 anni fa il loro peso sul bilancio dello Stato era dell’8,6%, oggi siamo al 6,7%.

Le politiche di austerità – ha proseguito Manfredi – hanno limitato le amministrazioni comunali nell’erogazione dei servizi di prossimità, di cui sono responsabili per la gran parte. Questa è una scelta politica sbagliata e sta creando danno alla qualità della vita dei cittadini.

Tutto ciò naturalmente si riverbera sul personale. Nell’ambito della PA, il comparto enti locali è quello che ha visto la perdita più alta di forza lavoro, a causa del blocco del turnover e del rigido blocco imposto alla capacità di spesa dei comuni. Inoltre, il salario medio dei dipendenti è sensibilmente più basso, da cui consegue un’alta mobilità verso altre amministrazioni.

Queste considerazioni di carattere generale ci portano a fare un ragionamento innovativo nei riguardi del personale. E questo significa: più risorse, più opportunità di carriera e più reclutamento. Come ANCI faremo delle proposte, con vari temi collegati per la valorizzazione del capitale umano.

Il Presidente ANCI si è soffermato in particolar modo sul tema della carriera, sostenendo che i livelli di classificazione vanno revisionati, in funzione delle diverse responsabilità dei ruoli e della maggiore professionalità che essi richiedono. Le amministrazioni hanno bisogno di persone capaci e motivate; in questo senso, l’istituzione dell’Area EQ, da tempo caldeggiata dal nostro sindacato, darebbe un incentivo forte ai lavoratori.

Ancora, Gaetano Manfredi ha posto l’accento di migliorare l’istituto del welfare aziendale, per dare un sostegno ai bilanci familiari, attraverso l’erogazione di servizi gratuiti.

Se le persone vanno via, però, non è solo per l’aspetto salariale. Tante sono le problematiche da affrontare, considerando innanzitutto che i Comuni che hanno le risorse di bilancio bloccate, per compensare gli aumenti contrattuali rinunciano ad assumere. Poi c’è stato il grande paradosso del blocco del 75% al turnover del personale delle amministrazioni con più di 20 dipendenti che era stato inserito nella legge di bilancio, ma che fortunatamente è stato poi rimosso.

A questo punto, per dare risposte concrete ai bisogni dei lavoratori e dei cittadini, ci vogliono interventi forti, ed è necessario un dialogo più stretto col governo.  Del resto, i tempi non sono facili, il paese denota una crescita debole e gli enti devono fare anche i conti col patto di stabilità interno, andando a toccare le loro spese primarie. Eppure, essi sono stati i primi a rispettare gli obiettivi di convergenza e pertanto, nella prossima legge di bilancio, i tagli devono gravare su chi fino ad oggi ha avuto di più.

In conclusione, il Presidente ANCI ha sottolineato che le amministrazioni comunali devono avere una visione più ampia del sistema delle Società Partecipate: dato che il servizio è erogato dai comuni tramite le SP, bisogna ragionare in maniera più integrata, sempre nella prospettiva fi fare un salto di qualità ai servizi globalmente offerti ai cittadini.




Consiglio Nazionale: L’intervento del Ministro PA Paolo Zangrillo

Il Ministro ha esordito affermando che percorso che il governo sta svolgendo per costruire il futuro delle amministrazioni poggia sul dialogo e in confronto con le parti coinvolte, sindacati in primis. “La PA è il motore della società e gli enti locali sono l’architrave. Da parte nostra, l’obiettivo è quello di metterli nelle condizioni di essere sempre più efficienti. Le grandi sfide e i continui cambiamenti della nostra realtà socio-economica pongono come esigenza primaria quella di dare centralità alle persone. Per questo, il governo ha cercato di dare risposte concrete innanzitutto sul piano contrattuale, stanziando in questa legge di bilancio più di 10 miliardi e garantendo continuità alle trattative. I tavoli sono stati avviati celermente  e siamo già arrivati alla chiusura dei CCNL Funzioni Centrali e Sicurezza/Difesa.”

Oltre a ciò, il governo vuole instaurare nuovi modelli organizzativi, che passano attraverso l’introduzione di un nuovo sistema di valutazione delle performance, il rinnovo delle procedure concorsuali, la responsabilizzazione dei dirigenti, e la garanzia di almeno 40 ore annue di formazione per ciascun dipendente.

In conclusione – ha detto testualmente Zangrillo – “Voi sindacati siete la voce di migliaia di lavoratori che operano per il buon funzionamento di servizi essenziali e siete gli interpreti delle loro esigenze. Perciò, solo unendo le forze e lavorando insieme potremo proseguire sulla strada del rinnovamento della PA per garantire servizi sempre più di qualità.”

Di seguito l’intervento video integrale