Incontro all’ARAN per il rinnovo contrattuale
Si è svolto oggi il previsto incontro tra le OO.SS. rappresentative nel pubblico impiego e l’ARAN, sui temi relativi alla stagione contrattuale 2016/18.
Tale incontro, nei giorni scorsi, ha fatto diffondere la convinzione che si è giunti concretamente all’apertura delle trattative per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.
In realtà non sono state ancora emanate le consuete direttive all’ARAN dai vari comitati di settore e pare che solo quelle relative al comparto Amministrazioni Centrali sia prossima all’emanazione e pertanto, in assenza di tale fondamentale passaggio, è ben difficile immaginare che si possa aprire concretamente la contrattazione tra l’Agenzia di rappresentanza contrattuale delle pubbliche amministrazioni e le Federazioni di categoria rappresentative nei vari nuovi comparti.
Ciò nonostante, è palese che il quadro normativo di riferimento ha subito consistenti modifiche con i recenti interventi legislativi e che taluni di questi interventi introducono o modificano norme comuni a tutti i comparti, non afferenti a specialità contrattuali, e che sarebbe opportuno cercare di avere una gestione sollecita di tali aspetti, al fine di offrire alla contrattazione dei comparti un quadro stabile di riferimento.
Resta ovviamente aperto il rilevante aspetto economico che a nostro avviso è ben lungi dall’essere definito.
In tal senso si è espressa la delegazione CISAL, che pur confermando la propria disponibilità all’avvio di un immediato confronto collaborativo su tutti gli aspetti che non afferiscono all’autonomia contrattuale dei singoli comparti, ma che hanno un effetto “cornice” e che derivano da provvedimenti legislativi, ha precisato che la dimensione degli importi per i rinnovi contrattuali, i famosi 85 euro, sono assolutamente inadeguati e, invece, occorrono stanziamenti decisamente più consistenti. Considerato che la prossima legge di stabilità è ancora da definire, è necessario che sia rivisto lo stanziamento.
Anche un altro capitolo, come quello della previdenza complementare, che pure è salito all’onore delle cronache e si ritiene bisognoso di interventi di sostegno, paga una contraddizione di fondo: è ben congruo parlare di interventi sulla previdenza complementare, magari destinando una parte delle risorse contrattuali, quando, per il lungo periodo di blocco dei contratti, i lavoratori pubblici hanno subito anche un danno che pagheranno per il resto della vita con il mancato adeguamento del montante contributivo.
Nei prossimi giorni si delineerà se si procederà con il proseguo del confronto tra confederazioni rappresentative e l’Agenzia, sui temi generali come su detto, o se, in presenza di un’eventuale accelerazione dell’atto di indirizzo per il settore Amministrazioni Centrali, si potrà direttamente avviare il confronto in tale settore cogliendo anche la possibilità di effettuare un approccio ai temi più generali e comuni.
Riservandoci di diffondere con tempestività i prossimi aggiornamenti, si inviano cordiali saluti.
Il Segretario Generale
Francesco Garofalo