Il 5 maggio 2017 si è svolta a Roma, presso la sede della Segreteria Generale CSA, la riunione del Dipartimento Scuola, finalizzata, come ha detto il Segretario Generale in apertura, alla costruzione reale del Dipartimento stesso, partendo da uno scambio di idee sui documenti fin qui prodotti, che costituiscono la base per la nuova piattaforma contrattuale.
Al momento, riferisce Garofalo, non abbiamo notizie né dell’accordo quadro né del contratto; a suo avviso, però, l’accordo – che definisce le nuove rappresentatività necessarie per la stipula del contratto – potrebbe essere stipulato entro l’estate. Il problema è che bisogna sapere gli obiettivi del governo, per poi aprire il tavolo per la contrattazione nazionale. Ad oggi, si è ancora in attesa delle direttive dei Comitati di Settore, che dovranno stabilire quali risorse saranno spalmate sui quattro comparti.
Inutile dire che sulla vicenda la nostra posizione è molto critica, in quanto l’ultima sceneggiata, prima del Referendum, fatta dai sindacati confederali – dove era stato stabilito un aumento di 85 per il contratto degli statali – non si comprende che seguito avrà. Da parte nostra, come già comunicato, non saremo disposti ad accettare cifre irrisorie, che andrebbero a coprire solo una minima parte di quanto perduto in questi anni dal nostro comparto.
L’obiettivo comunque resta quello di recuperare le perdite giuridiche subite in questi anni e per acquisire ottenere una parte economica più consistente.
In questo senso, prosegue Garofalo, l’ultimo documento realizzato dal Dipartimento è una buona base di partenza. Ora bisognerebbe espandere le esperienze positive di alcuni Comuni, come Torino e Milano, sempre però tenendo presente che molti Comuni hanno delle disponibilità piuttosto limitate.
Quanto alla composizione del Dipartimento, il Segretario Generale ha annunciato che, date le assenze alla riunione odierna, sarà fatta una verifica dei nominativi presso le rispettive Segreterie provinciali. In ogni caso, ritiene che già in questo modo l’Organismo sia ben rappresentato, anche territorialmente.
Considerato che alla riunione sono presenti molte persone nuove, come rilevato da Maria Giangualano, si è proceduto a ricapitolare il lavoro svolto in precedenza, con una sottolineatura particolare gli aspetti nuovi che sono emersi, quali il tele-lavoro e il lavoro agile, per i quali mancano riferimenti contrattuali, e la nuova normativa degli asili nido.
E’ opinione dei presenti che lo scenario ideale sarebbe quello di poter parlare di scuola come contenuto unico e non secondo la dicotomia attuale fra scuola statale e comunale, ma vi è la consapevolezza che questo sia un proposito difficilmente realizzabile.
In proposito, Garofalo ha fatto presente che dopo la riduzione dei comparti e la creazione di quello delle funzioni locali, vi sono maggiori possibilità di ottenere un area separata. In particolare, ricorda che dopo l’approvazione dell’ultimo contratto nazionale, la nostra organizzazione mise una nota a verbale, accettata da tutti, per istituire un tavolo tecnico che vada a definire delle aree separate, e quindi riconoscendo delle specificità categoriali, per la polizia locale e la scuola.
Non tutti i partecipanti alla riunione, ed in particolare Angela Goffi, sono convinti che percorrere questa strada possa portare a qualcosa di risolutivo. Ma, come sostiene Franca Pinto, nel marasma generale in cui si trova attualmente il mondo della scuola, è indispensabile uscire dall’ibrido di “insegnanti-dipendenti degli enti locali” per essere considerati insegnanti a tutti gli effetti. Per quanto riguarda gli asili nido, poi, bisognerà distaccarli dai servizi a domanda individuale.
Sempre secondo la Pinto occorre far leva sui cittadini con lavoro a tappeto sul territorio ed avere, come è già stato fatto a Napoli, un rappresentante in ogni scuola e asilo nido per avere immediata percezione dei problemi.
La discussione si sposta quindi su un punto già evidenziato in precedenza: la costruzione delle nuova piattaforma dovrebbe passare attraverso la verifica delle leggi regionali prendendone una come punto di riferimento, e lo stesso vale per i regolamenti comunali.
Pertanto, ciascuno dei componenti il Dipartimento ha illustrato le regolamentazioni vigenti nei rispettivi ambiti territoriali – quali Milano (Roberta Castelli), Torino (Maria Giangualano), Roma (Angela Goffi), Palermo (Salvatore Marte)– facendo emergere un quadro molto composito, quanto ad esempio a ore frontali e monte ore applicati.
Proprio per questo, la strada più opportuna da seguire, come proposto da Maria Gianguialano, è stata individuata in quella di prendere a riferimento l’accordo più favorevole e quindi valutare con l’Ufficio Legislativo se sia sostenibile farlo diventare un modello a livello nazionale.
Oltre a questo, Roberta Castelli ha posto il problema di individuare in maniera univoca le figure professionali della scuola, in quanto attualmente sono definite in maniere diverse dalle varie leggi e regolamenti, prevedendo anche la figura segretaria della scuola. Inoltre, è stato posto l’accento sulla necessità di migliorare quegli articoli che ora sono spesso oggetto di contenzioso.
Nel proseguo della discussione, il Segretario Generale ha affermato che questa ipotesi si può perseguire ed ha ulteriormente precisato che il nuovo contratto dovrebbe essere configurato in modo tale che alcune funzioni particolari vengano delineate e disciplinate chiaramente, oppure vengano estrapolate per dar luogo a un contratto separato.
La strategia da seguire, secondo Garofalo, potrebbe essere questa: chiedere una nuova legge per la scuola, facendo capire al governo che la disomogeneità esistente in questo paese – dovuta anche il fatto che i contratti nazionali sono sempre interpretativi – si può risolvere soltanto legandola a una nuova tipicità di contratto, per poi eventualmente ripiegare sull’istituzione di un’area separata nel contratto con una piattaforma moderna e innovativa, che tenga presenti le esigenze attuali, e con una declaratoria che dia specificità giuridica a chi lavora in questo comparto.
Quindi, il Segretario ha invitato il Dipartimento a costruire subito una rete di comunicazione fra i vari componenti e svolgere una ricognizione dei regolamenti su scala nazionale, partendo dai decentrati, per trovare una misura equa per tutti.
Una volta predisposta la piattaforma, sarà indispensabile darne la più ampia diffusione nel mondo della scuola, puntando anche sull’organizzazione di un convegno a livello nazionale.
In questo lavoro, l’Ufficio Legislativo ha assicurato il proprio supporto. Il prof. Coco, in merito, ha chiesto al Dipartimento di porre domande circostanziate, in modo da affrontare le singole tematiche con maggiore precisione.
In definitiva, ha detto il Segretario, noi siamo pronti a far sapere che il CSA vuole una legge che parifichi scuola statale e comunale e coinvolgere più realtà possibili in questa battaglia. A tal fine, andrà predisposto un documento semplice e leggibile che deve arrivare in tutte le scuole d’Italia, per poi coinvolgere gli insegnanti nell’evento di presentazione della piattaforma.
Quale Coordinatrice nazionale del Dipartimento è stata individuata Franca Pinto.
Sono stati inoltre designati i seguenti Responsabili Nazionali: Maria Giangualano – Antonella Corradini – Roberta Castelli – Maria Giannini – Salvatore Marte – Maria Cocivolo – Angela Goffi