Coronavirus: Copertura retributiva e contributiva delle giornate di lavoro

La lettera inviata in data odierna ai tutti i sindaci e segretari comunali d’Italia e a tutti i lavoratori del comparto Funzioni Locali

Il caso della diffusione del Covid-19 o Coronavirus ha provocato, negli ambiti locali, una serie di provvedimenti di chiusura degli uffici pubblici e di sospensione dei servizi che, per quanto doverosi, pongono come problema collaterale, ma non certo trascurabile, quello del riconoscimento delle giornate di lavoro ai dipendenti che si sono dovuti astenere dal recarsi ai posti di lavoro.

La questione si pone, in primis, per gli insegnanti e gli educatori comunali, dipendenti dei Comuni e regolamentati dal Contratto delle Funzioni Locali i lavoratori del settore Scuola, per i quali non scatta la tutela automatica in caso di sospensione del servizio come accade ai professori e al personale scolastico dipendente dal ministero. Di conseguenza, come è già accaduto più volte in passato, i dipendenti sono costretti a utilizzare permessi retribuiti e ferie, sempre che non li abbiano già esauriti.

Pertanto, il CSA RAL ha avviato una interlocuzione con il Ministero della Funzione Pubblica per fare approvare un secondo decreto sul Coronavirus che, tra gli altri provvedimenti, riconosca integralmente le giornate di lavoro, sia sul piano retributivo che su quello contributivo, che sono saltate (e salteranno) per la sospensione dei servizi, senza costringere i dipendenti a rimetterci di tasca propria.

Da quanto reso noto in data odierna dagli organi di informazione, il Governo ha immediatamente recepito questa emergenza e a giorni si attende l’uscita di un decreto ad hoc, che dovrebbe risolvere in via definitiva la questione.

Naturalmente, continueremo a tenervi aggiornati sugli sviluppi della situazione, che affronterò anche nella diretta facebook in programma per lunedì 2 marzo alle ore 12.

Cordiali saluti.

Il Segretario Generale

 Francesco Garofalo




La Direttiva della Funzione Pubblica sul Coronavirus

DIPARTIMENTO FUNZIONE PUBBLICA

DIRETTIVA N. 1 /2020

Oggetto: prime indicazioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019 nelle pubbliche amministrazioni al di fuori delle aree di cui all’articolo 1 del decreto-legge n.6 del 2020.

  1. Il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6

In relazione alla attuale situazione di emergenza sanitaria internazionale, il Governo è intervenuto con il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6 che introduce misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVlD-2019.

Il decreto interviene in modo organico, allo scopo di prevenire e contrastare l’ulteriore trasmissione del virus.

Il decreto, in particolare, prevede che nei comuni o nelle aree nei quali risulta positiva almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione o comunque nei quali vi è un caso non riconducibile ad una persona proveniente da un’area già interessata dal contagio, le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento adeguata e proporzionata all’evolversi della situazione epidemiologica.

Si introduce, inoltre, la facoltà, per le autorità competenti, di adottare ulteriori misure di contenimento, al fine di prevenire la diffusione del virus anche al di fuori dai casi già elencati.

Con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 febbraio 2020 sono state adottate le prime misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVlD-2019 nei comuni interessati delle Regioni Lombardia e Veneto.

Ferme restando le misure adottate dalle autorità competenti con riferimento ai comuni e alle aree di cui all’articolo I del decreto-legge n. 6 del 2020, con la presente direttiva sono forniti i primi indirizzi operativi di carattere anche precauzionale per le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo I, comma 2 del decreto legislativo n. 165 del 2001 al di fuori delle predette aree geografiche al fine di garantire uniformità, coerenza ed omogeneità di comportamenti del datore di lavoro per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.

  1. Ordinario svolgimento dell’attività amministrativa

Le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo1 , comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165 nelle zone non soggette a misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019,  continuano ad assicurare, in via ordinaria e ciascuna per la propria competenza, la normale apertura degli uffici pubblici e il regolare svolgimento di tutte le proprie attività istituzionali.

Le predette amministrazioni, nell’ambito delle proprie competenze, assicurano l’applicazione delle misure oggetto della direttiva alle società a controllo pubblico e agli enti vigilati. La direttiva non riguarda i servizi per le emergenze ed i servizi pubblici essenziali coinvolti nella gestione dell’emergenza epidemiologica in atto.

  1. Modalità di svolgimento della prestazione lavorativa

Ferme restando le misure adottate in base al decreto-legge n.6 del 2020, al fine di contemperare l’interesse alla salute pubblica con quello alla continuità dell’azione amministrativa, le amministrazioni in indirizzo, nell’ esercizio dei poteri datoriali, privilegiano modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa, favorendo tra i destinatari delle misure i lavoratori portatori di patologie che li rendono maggiormente esposti al contagio, i lavoratori che si avvalgono di servizi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa, i lavoratori sui quali grava la cura dei figli a seguito dell’eventuale contrazione dei servizi dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia. Le amministrazioni sono invitate, altresi, a potenziare il ricorso al lavoro agile, individuando modalità semplificate e temporanee di accesso alla misura con riferimento al personale complessivamente inteso, senza distinzione di categoria di inquadramento e di tipologia di rapporto di lavoro.

  1. Obblighi informativi dei lavoratori

Fermo restando quanto previsto in attuazione del decreto-legge n.6 del 2020 e nei successIvI provvedimenti attuativi, i dipendenti pubblici e coloro che, a diverso titolo, operano presso l’amministrazione, qualora provengano da una delle aree di cui all’articolo1, comma1, del citato decreto-legge o che abbiano avuto contatto con persone provenienti dalle medesime aree sono tenuti a comunicare tale circostanza all’amministrazione ai sensi dell’articolo 20, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81, anche per la conseguente informativa all’Autorità sanitaria competente ai fini della salvaguardia della salute del luogo di lavoro.

  1. Eventi aggregativi di qualsiasi natura e attività di formazione

Le amministrazioni svolgono le iniziative e gli eventi aggregativi di qualsiasi natura, così come ogni forma di riunione e attività formativa (quali convegni, seminari di aggiornamento professionale, etc.) privilegiando modalità telematiche o tali da assicurare, in relazione all’entità dell’emergenza epidemiologica, un adeguato distanziamento come misura precauzionale. Con riferimento alle amministrazioni che forniscono servizi di mensa o che mettono a disposizione dei lavoratori spazi comuni, si evidenzia l’opportunità di adottare apposite misure di turnazione tali da garantire l’adeguato distanziamento.

  1. Missioni

Le amministrazioni garantiscono lo svolgimento delle missioni nazionali e internazionali ritenute indispensabili o indifferibili rispetto alla propria attività istituzionale ovvero volte ad assicurare la partecipazione a riunioni organizzate o convocate dall’Unione europea o dagli Organismi internazionali di cui l’Italia è parte, promuovendo negli altri casi modalità di partecipazione in call conference  o sistema similare. Le sole aree verso le quali è opportuno escludere i viaggi di missione sono indicate dal Ministero per gli affari esteri e la cooperazione internazionale di intesa con il Ministero della salute.

  1. Procedure concorsuali

Nello svolgimento delle procedure concorsuali le amministrazioni adottano le opportune misure organizzative volte a ridurre i contatti ravvicinati tra i candidati, garantendo comunque la necessaria distanza di sicurezza, durante la fase dell’accesso e dell’uscita dalla sede, dell’identificazione e dello svolgimento delle prove. Le amministrazioni che hanno in corso di svolgimento procedure concorsuali rispetto alle quali non sia già stato reso noto il calendario delle prove concorsuali, preselettive e scritte, in collaborazione con il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria locale competente per territorio, valutano l’eventuale necessità di riprogrammare le date di svolgimento delle prove di concorso, in ragione dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria e tenuto conto della provenienza territoriale e del numero massimo dei candidati attesi. Le amministrazioni che hanno reso noto il calendario di prove concorsuali preselettive e scritte forniscono adeguata e sollecita informativa alle autorità di cui all’articolo 3, comma 2, del predetto decreto-legge, ai fini delle eventuali determinazioni di competenza, comunicando la sede, le date programmate per lo svolgimento delle prove, nonché il numero e la provenienza territoriale in termini di residenza e/o domici lio dei candidati. In ogni caso sono fatte salve le autonome determinazioni delle amministrazioni titolari della procedura concorsuale a garanzia dei principi di cui all ‘articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001 , n.165.

  1. Ulteriori misure di prevenzione e informazione

Negli uffici adibiti al ricevimento del pubblico o in generale nei locali frequentati da personale esterno, si raccomanda di evitare il sovraffollamento anche attraverso lo scaglionamento degli accessi e di assicurare la frequente aerazione degli stessi, di curare che venga effettuata da parte delle ditte incaricate un’accurata pulizia e disinfezione delle superfici ed ambienti, di mantenere un’adeguata distanza con l’utenza.

Le amministrazioni pubbliche provvedono a rendere disponibili nei propri locali, anche non aperti al pubblico, strumenti di facile utilizzo per l’igiene e la pulizia della cute, quali ad esempio dispensatori di disinfettante o antisettico per le mani, salviette asciugamano monouso, nonché, qualora l’autorità sanitaria lo prescriva, guanti e mascherine per specifiche attività lavorative, curandone i relativi approvvigionamenti e la distribuzione ai propri dipendenti e a coloro che, a diverso titolo, operano o si trovano presso l’amministrazione.

Le amministrazioni pubbliche espongono presso gli uffici aperti al pubblico le informazioni di prevenzione rese note dalle autorità competenti e ne curano la pubblicazione nei propri siti internet istitituzionali.

  1. Altre misure datoriali

Le pubbliche amministrazioni favoriscono la diffusione in tempo reale o comunque con la massima celerità tra i propri dipendenti, anche utilizzando gli strumenti telematici di comunicazione interna (come ad esempio: sito internet, intranet, newsletter, messaggistica per telefonia mobile), delle informazioni disponibili, con particolare riferimento alle indicazioni e ai comportamenti da seguire, sui siti del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità

In particolare, si rammentano le seguenti raccomandazioni elaborate dal Ministero della salute:

  • Lavarsi spesso le mani.
  • Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.
  • Non toccare occhi, naso e bocca con le mani.
  • Coprire bocca e naso se si starnutisce o se si tossisce.
  • Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.
  • Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.
  • Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o se si assistono persone malate.
  • I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi.
  • Contattare il numero verde 1500 se si ha febbre o tosse e si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni.
  • Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.

Le amministrazioni sensibilizzano i dipendenti che dovessero presentare sintomi, anche lievi, che possono essere indicativi di eventuale infezione, quali febbre, tosse, difficoltà respiratoria, stanchezza, dolori muscolari, ad evitare di accedere direttamente alle strutture di Pronto Soccorso del SSN rivolgendosi, invece, telefonicamente al proprio medico curante o al numero nazionale di emergenza 112 o al numero verde 1500 del Ministero della Salute.

  1. Monitoraggio

Le amministrazioni comunicano tempestivamente al Dipartimento della funzione pubblica a mezzo PEC al seguente indirizzo: protocollo_dfp@mailbox.governo.it le misure adottate in attuazione della presente direttiva. La presente direttiva potrà essere integrata o modificata in ragione dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria.




Commissione Garanzia: niente manifestazioni fino al 31 marzo

Di seguito, la lettera inviata dalla Commissione di Garanzia sugli scioperi alle OO.SS., rivolgendo il “fermo invito” a non organizzare astensioni collettive fino al 31 marzo, sempre in conseguenza al diffondersi del Coronavirus.

 

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Il Segretario Generale chiede interventi a tutela della salute del personale

In data odierna, il Segretario Generale ha inviato alla Ministra PA Dadone e al Presidente Aran Naddeo una nota per richiedere interventi urgenti a tutela della salute del personale delle PA che è a contatto con il pubblico e per i lavoratori dell’Igiene Ambientale.

In qualità Segretario Generale della Federazione sindacale FIADEL/CSA, in considerazione della preoccupante diffusione del Coronavirus e della necessità di mantenere comunque attivi i servizi rivolti dalla PA alla cittadinanza, mi permetto di sottoporre alla Vostra cortese attenzione la necessità di attivare un procedimento di tutela per il personale che si trova a stretto contatto col pubblico, facendo in modo che tutte le Amministrazioni centrali e locali siano fornite di un congruo numero di dispositivi di protezione individuali (mascherine facciali filtranti, disinfettanti per le mani e/o guanti protettivi, ecc.) e che si attivino con sollecitudine alla distribuzione delle stesse, raccomandandone od obbligandone l’uso da parte dei rispettivi dipendenti.

A maggior ragione, tale iniziativa è indispensabile nei riguardi del personale delle Aziende pubbliche e private del settore Igiene Ambientale, al quale dovrebbero essere forniti almeno DPI di II categoria, come definiti dal Regolamento (UE 2016/425).

La nostra Organizzazione offrirà, naturalmente, la propria collaborazione, dando la massima diffusione nei luoghi di lavoro alle auspicate azioni che saranno intraprese dagli Organi istituzionali.

Grato per l’attenzione e in attesa di Vs. cortese riscontro, porgo distinti saluti.

Il Segretario Generale

  Francesco Garofalo




Nota del Segretario Generale sulla sospensione del Consiglio Nazionale 2020

A seguito di quanto già anticipato con nota in data odierna n.17/SN/Fiadel – prendendo atto della gravità della situazione generata dal diffondersi del Coronavirus e dell’Ordinanza emanata dalla Regione Emilia Romagna di sospendere, almeno fino al 1° marzo, tutte le manifestazioni, comprese quelle convegnistiche – si conferma che il Consiglio Nazionale 2020 è rinviato a data da destinarsi.

Nel prendere questa sofferta decisione ho atteso sino all’ultimo, sperando che si potesse comunque mantenere l’impegno preso con tutte le Strutture, dato che in Consiglio Nazionale devono essere prese delle decisioni di importanza vitale per il nostro futuro. Ma lo stato di allarme in Italia è tale che, a prescindere dalla suddetta Ordinanza, avrei comunque preso questa decisione, ritenendo assolutamente prioritaria la tutela della salute dei nostri dirigenti.

Pertanto, appena passata questa fase critica, sarà mia cura farvi pervenire con la massima tempestività la nuova convocazione.

Cordiali saluti.

 

Il Segretario Generale

Francesco Garofalo




Rinnovo CCNL: dare più risorse agli Enti per sostenere il turnover

Il confronto fra Governo e Sindacati sui rinnovi contrattuali tenutosi ieri, al quale hanno partecipato il Segretario Generale FIADEL/CSA Francesco Garofalo e una delegazione CISAL, col Segretario Confederale Davide Velardi, Chiara Cozzetto e Fulvio Ferrazzano è stata l’occasione per porre sul tavolo le questioni che vanno affrontate in via prioritaria, con una visione orientata verso il nostro Comparto.

Alla luce di quanto emerso dai precedenti incontri, Garofalo ha sottolineato innanzitutto la necessità di una partenza immediata del tavolo di trattativa, considerando che il nuovo contratto scadrà nel 2021. Pertanto l’ipotesi di un memorandum non deve costituire il pretesto per allungare i tempi, ma al contrario deve passare attraverso un confronto su tavoli tecnici per affrontare le problematiche che emergono dai contratti nazionali, ed in particolare da quello delle Funzioni Locali, a cominciare dalle esigue risorse disponibili, che andrebbero incrementate.

Il rinnovo del CCNL Funzioni Locali, ha aggiunto Garofalo, dovrà valorizzare le specificità professionali e l’ordinamento professionale. “E’ indispensabile – ha sottolineato il nostro Segretario Generale – che sia prevista una voce destinata specificatamente al funzionamento degli enti locali, in quanto molti di essi sono in condizioni economiche tali da non poter affrontare impegni onerosi. Inoltre, il Governo deve tener conto del fatto che nei prossimi mesi gli effetti di Quota 100 saranno più tangibili e quindi che Regioni, Province e Comuni rischiano di andare ancor di più sotto organico, trovandosi così costretti a chiudere uffici e a non poter più fornire quei servizi che i cittadini pagano attraverso le tasse locali.”




Comunicato stampa CISAL sul Consiglio Nazionale di Rimini

‘Insieme possiamo, insieme voliamo’ è lo slogan scelto per l’edizione 2020


Si aprirà il prossimo 27 febbraio, presso l’Hotel Continental, a Rimini, il Consiglio Nazionale del Fiadel CSA -Cisal, l’unico sindacato autonomo rappresentativo dei comparti Igiene Ambientale e Funzioni Locali.

‘Insieme possiamo, insieme voliamo’ è lo slogan scelto per l’edizione 2020, che sarà aperta dalla relazione del segretario generale della Federazione, Francesco Garofalo, e dall’intervento del segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro.

“Il 2020 – spiega Garofalo – è per noi un anno chiave, in cui siamo certi non solo di consolidare ma anche di rafforzare quanto prodotto negli anni passati. Un Consiglio – continua – che porrà l’accento sul rinnovo dei contratti nazionali Funzioni Locali e Igiene Ambientale e in cui ribadiremo gli impegni assunti con la Polizia locale e le altre figure professionali operanti negli Enti locali al fine di garantire migliori condizioni di lavoro e diritti”.

“Non ultimo – conclude Garofalo – un Consiglio in cui, sostenuti dai primi risultati, daremo più forza al percorso intrapreso con alcune parti datoriali di rilevanza nazionale nel mondo privato che in meno di un anno ha già portato ad una svolta epocale nei rapporti fra sindacati e imprese“.

 




Il programma del Consiglio Nazionale FIADEL/CSA di Rimini

I lavori del Consiglio Nazionale FIADEL/CSA si terranno a Rimini, all’Hotel Continental (Viale Amerigo Vespucci, 40 – Lungomare) dal 26 al 29 febbraio, sulla base del seguente programma.

 

    Giovedì, 27 febbraio 2020 ore 9.00

  1. Commemorazione del Segretario Regionale FIADEL Sandro Ligia e del consigliere nazionale ANTEL Pallavicini Walter;
  2. Relazione del Segretario Generale Francesco Garofalo;
  3. Saluto ospiti;
  4. Riunione dei dipartimenti;
  5. Incontro con il Segretario Generale dei vari gruppi regionali e provinciali (p.a).

 

     Venerdì, 28 febbraio 2020 ore 9.00

  1. Presentazione eventuali proposte nuove piattaforme enti locali e igiene ambientale e atti conseguenti;
  2. Organizzazione prossime elezioni RSU;
  3. Varie ed eventuali.

 

      Sabato, 29 febbraio 2020 ore 9.00

  1. Conclusioni del Segretario Generale.

Termine dei lavori.




Gli auguri e le riflessioni di fine anno del Segretario Generale

Con l’approssimarsi della fine dell’anno, ai tradizionali ma sempre sentitissimi auguri di buone feste, si unisce l’auspicio per un 2020 pieno di soddisfazioni per tutti noi.

Un auspicio che si basa su solide certezze, tenendo conto del grande lavoro che è stato fatto nel corso di questi mesi, sia per rafforzare la struttura interna, sia per incrementare la base degli iscritti in tutta Italia.

La nostra credibilità è in crescita, nonostante anche la nuova compagine governativa continui a fare da anello di congiunzione con i sindacati confederali, come dimostra la loro convocazione, da parte del premier Conte, lunedì 9 dicembre, per un vertice sul pubblico impiego, dal quale siamo stati inspiegabilmente esclusi. Questa è una linea di condotta che osteggeremo in tutti i modi, ed anzi ci siamo già rivolti alla nostra Confederazione di riferimento affinchè intervenga presso il Governo per stigmatizzare questo atto antidemocratico e irriguardoso verso una organizzazione sindacale rappresentativa quale è la nostra.

Non solo, agendo in tal modo il Governo ha voluto lanciare una ciambella di salvataggio ai sindacati confederali proprio nella fase in cui essi dimostrano di essere quanto più lontani dal mondo del lavoro, di non essere più in grado di dare risposte concrete ai lavoratori e alle lavoratrici, né tantomeno di coinvolgerle in un dialogo che sviluppi una sinergia attiva.

Ecco, senza presunzione, proprio questa è la nostra carta vincente: seguire con attenzione le singole realtà territoriali e predisporre con tempestività gli interventi necessari, per far sentire tutti i lavoratori e lavoratrici al centro del progetto,tenendo presente che la realtà degli enti locali è così composita da richiedere una particolare capacità, da parte del Sindacato, ad adattarsi alla realtà e ai cambiamenti, senza correre il rischio di definire un’identità frammentata.

In altri termini, essere FIADEL e CSA, significa essere portatori di una nuova forma di sindacalismo, agile, snella, diretta, dove le attività delle singole Segreterie Territoriali non sono sottoposte costantemente al  rigido controllo (e alla conseguente approvazione) delle strutture nazionali, ma al contrario vengono da quest’ultime seguite con la massima fiducia, essendo tutte uniformate al principio per cui l’interesse della classe lavoratrice deve prevalere su tutto e su tutti.

Nel 2020 ci attendono dei grandissimi impegni: il rinnovo dei CCNL Funzioni Locali e Igiene Ambientale settori pubblico e privato, e la raccolta delle deleghe per confermare e possibilmente migliorare la nostra rappresentatività nei due comparti.

Per quanto riguarda i Contratti abbiamo già le idee chiare. Per quello delle Funzioni Locali  abbiamo anticipato le basi della nostra piattaforma nei lavori della Commissione Paritetica, per dare subito un’impronta alla futura trattativa. Per settore Igiene Ambientale, pur restando vivo l’interesse affinchè si approdi al contratto unico di categoria, l’attenzione, su entrambi i versanti, sarà posta non solo sulla questione salariale ma soprattutto sulle numerose problematiche ancora non risolte per quanto concerne la salute e la sicurezza sul lavoro.

Sul discorso delle deleghe, è forse superfluo evidenziare quanto importante sarà il lavoro che tutti i quadri sindacali saranno chiamati a svolgere nei rispettivi ambiti, anche considerando che le prossime elezioni RSU non sono poi così lontane.

Avremo modo di parlarne approfonditamente nel Consiglio Nazionale che si terrà a Rimini dal 26 al 29 febbraio 2020, di cui renderemo al più presto il programma dettagliato dei lavori.

Nel frattempo, ho il piacere di rinnovare a tutti Voi e alle Vostre famiglie l’augurio che il Natale porti nelle Vostre case pace, armonia e serenità.

 

Il Segretario Generale

Francesco Garofalo

 




Il documento conclusivo del Convegno sulla riforma della Polizia Locale

E’ stato diramato a tutte le autorità politiche competenti il documento conclusivo del Convegno svoltosi a Roma il 15 novembre, nel quale si invitano le istituzioni locali e nazionali, quali datori di lavoro e responsabili della sicurezza e della vita dei 60.000 poliziotti locali d’Italia, a mettere fine alla nefanda discriminazione a cui sono soggetti riconoscendo loro il giusto trattamento conseguente al ruolo attivo che svolgono, h24, nell’applicazione della legge e per la sicurezza dell’intera popolazione.

 

VAI AL DOCUMENTO 




Francesco Garofalo sul Convegno di venerdì scorso alla Camera

A margine del Convegno sulla Riforma della legge sulla Polizia Locale tenutosi venerdì scorso alla Camera, desidero innanzitutto rivolgere i miei più vivi ringraziamenti all’On. Annagrazia Calabria e all’On. Antonio Tajani, per l’impegno e il coraggio con cui stanno affrontando le problematiche che da anni attanagliano la Polizia Locale e Provinciale d’Italia.

Per quanto mi riguarda, nel corso del Convegno stesso, ho ribadito nuovamente la mia volontà di continuare il percorso a fianco di questa categoria, che ha bisogno di un intervento serio e non più di “vetrina”, per non aggravare lo status dei 60.000 agenti della Polizia Locale e Provinciale, che negli anni sono stati appesantiti da ulteriori e gravosi compiti, come quelli previsti dal decreto Sicurezza, senza nessun tipo di formazione, garanzie e tutele, senza considerare tutte le carenze in termini previdenziali, salariali e di equipaggiamento che li discriminano rispetto alle altre Polizie civili nazionali.

Pertanto andremo avanti nella nostra battaglia per ottenere un contratto di diritto pubblico.

 

Il Segretario Generale

Francesco Garofalo




Convegno Polizia Locale – Roma 15 novembre – Camera dei Deputati

Si è svolto a Roma, presso la Camera dei Deputati, il Convegno indetto da CSA e Ospol sulla riforma della legge della Polizia Locale. I lavori, condotti dal Coordinatore Nazionale Dipartimento Polizia Locale CSA Stefano Lulli, sono stati caratterizzati dagli interventi del Presidente Ospol Luigi Marucci,  del Presidente Commissione Affari Costituzionali UE Antonio Tajani e dell’On.Annagrazia Calabria, Vice Presidente Commissione Affari Costituzionali Camera dei Deputati e da quello conclusivo del Segretario Generale CSA Francesco Garofalo. Numerosi gli interventi da parte dei rappresentanti territoriali.

 




Commissione Paritetica: i dettagli sulla riunione del 13 novembre

La riunione tenutasi ieri della Commissione Paritetica per la classificazione del personale è stata la prima alla presenza del nuovo Presidente ARAN Antonio Naddeo. Il quale ha comunicato che nel prossimo incontro – da tenersi presumibilmente entro la prima decade di dicembre – l’Agenzia presenterà un documento di ipotesi di classificazione che recepirà anche le proposte presentate dalle OO.SS. del comparto.

Siamo dunque in dirittura di arrivo di un lavoro che, come ha sottolineato Naddeo, non può portare ad alcunchè di definitivo dal punto di vista contrattuale, ma d’altro canto può essere certamente di aiuto per la predisposizione dell’atto di indirizzo a cui dovrà ispirarsi la prossima tornata contrattuale.

Come al solito, è necessario giungere ad una proposta non solo condivisa, ma soprattutto in linea con le immancabili carenze di bilancio, altrimenti rischia di diventare insostenibile.

Su alcuni aspetti, comunque, vi è una condivisione generale, quali: il definitivo superamento della categoria A, il mantenimento del doppio accesso in categoria B1/B3, lo sblocco delle posizioni verticali (attraverso modifiche alle leggi in vigore) e, ancor di più, concentrarsi sul riposizionamento delle varie figure professionali specifiche (quali polizia locale e provinciale, avvocati, giornalisti, ingegneri, educatori scolastici, ecc.) sulla base delle competenze, di modo che il professionista inquadrato nella P.A.  abbia prospettive reali di sviluppo professionale ed economico.

Ad avviso del Presidente ARAN,  comunque, bisogna prima capire il modello da applicare e poi valutare le situazioni che restano al di fuori, per cercare le soluzioni più idonee, tenendo presenti le norme in vigore, le risorse stanziate, i dati acquisiti, così da evitare che poi il Comitato di Settore possa esprimere parere contrario alla proposta che scaturirà dalla Commissione.

Il Segretario Generale CSA Francesco Garofalo, nel precisare che il documento presentato nella precedente riunione della Commissione dal Sindacato non aveva certo la pretesa di incidere sulla futura contrattazione, ma soltanto l’obiettivo di dare qualche indicazione sullo status quo dell’impiego nelle Funzioni Locali, dovendo pur sempre far fronte alla mancanza di risorse.

Sta di fatto che nei lunghi anni di vacanza contrattuale, ha aggiunto il Segretario, molti enti hanno creato delle situazioni limite, soprattutto nel campo delle progressioni economiche orizzontali, sulle quali bisogna assolutamente intervenire. In altri termini, alcune mansioni vanno corrette, dando la possibilità ai lavoratori – e agli enti stessi – di capire esattamente qual è la loro posizione, a prescindere dagli eventuali vantaggi economici che potranno trarne.

Secondo Garofalo, il lavoro fatto nell’ultimo contratto ci permette di avere un impianto sul quale si possono fare degli innesti, senza stravolgere nulla né creare alterazioni economiche. Dunque, la classificazione attuale non va stravolta. L’importante è che alcune figure specifiche, che già ora vanno strette all’interno del contratto in essere, non si scontrino col futuro mansionario, avendo i giusti riconoscimenti.

 




Il 15 novembre a Roma Convegno Nazionale sulla Polizia Locale

Il 15 novembre, presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati (Via del Seminario n° 76) – dalle ore 14:30 alle ore 18:30 – si terrà il

CONVEGNO NAZIONALE “POLIZIA LOCALE: RIFORMA DELLA LEGGE QUADRO n. 65/1986 NELLA PROSPETTIVA EUROPEA
RIASSETTO DELLE FUNZIONI – CONTRATTO DI DIRITTO PUBBLICO”

Visto il limitato numero dei posti le prenotazioni dovranno pervenire all’indirizzo e-mail: info@ospol.it entro il giorno 13 novembre
Per l’ingresso alla Sala del Refettorio è obbligatorio: per gli uomini giacca e cravatta, per le signore un vestito sobrio, o l’uniforme senza armi

Programma:

Ore 14:00 Accredito partecipanti
Ore 15:00 Inizio lavori

Moderatore
▪ Stefano LULLI – Coord. Nazionale Dipartimento Polizia Locale CSA
Presentazione

▪ On. Annagrazia CALABRIA – Vice Presidente Commissione Affari Costituzionali Camera dei Deputati

Saluti Istituzionali

▪ On. Antonio TAJANI – Presidente Commissione Affari Costituzionali UE
▪ On. Fabio RAMPELLI – Vicepresidente Camera dei Deputati

Relazioni
▪ Luigi Marucci – Presidente O.S.Po.L. Resp. Nazionale Dip.Pol.Loc. CSA
▪ Elvino DEL BENE – Uff. Presidenza Naz. A.N.P.C.I

Interventi
▪ Comm.P.L. Luisa GAMBARO – In ricordo di Sara Gambaro “Vittima del Dovere”
▪ Avv. Massimo PROIETTI – Coord. UNAVI Unione Nazionale Vittime

▪ Question Time
La voce dai territori

Ore 18:00 – Chiude i lavori Francesco GAROFALO Segretario Generale CSA RAL

è stato invitato il Ministro dell’Interno




Richiesta l’audizione sui progetti di legge di riforma della Polizia Locale

Nel rispetto degli impegni sindacali assunti, la Segreteria Generale CSA, unitamente al Dipartimento Polizia Locale, ha inviato oggi la richiesta di audizione sui progetti di legge di riforma della Polizia Locale al presidente I Commissione Affari Costituzionali della Camera, On. Giuseppe Brescia.

La caduta del primo Governo Conte, infatti, aveva provocato l’interruzione dei lavori da poco avviati per portare finalmente a compimento il progetto di legge in questione, che da tanti anni è atteso da tutti i lavoratori della Polizia Locale.

Ora che l’iter è ripreso, il CSA è prontamente intervenuto per offrire il proprio contributo di esperienza e di conoscenza delle problematiche, rilevando che la legge 65/86 non è più adeguata agli attuali scenari in materia di sicurezza urbana, facendo emergere evidenti illogicità giuridiche, contrattuali e ordinamentali, che impattano sul quotidiano lavoro di tutto il personale dislocato nell’intero territorio nazionale.