Comunicato del Segretario Generale sul rinnovo del CCNL Servizi Ambientali

Dopo una estenuante trattativa che ci ha visto impegnati nei mesi scorsi con numerosi scioperi, questa notte si è giunti alla firma definitiva dell’accordo nazionale di rinnovo del CCNL FiseAssoambiente e società esercenti servizi ambientali.

L’accordo, che ha decorrenza dal 1 luglio 2016 al 30 giugno 2019, soddisfa le richieste dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Igiene Ambientale pubblico e privato, introducendo la clausola sociale che supera le inique disposizioni del  Jobs Act, per le quali i lavoratori erano a rischio di licenziamento individuale nei casi di cambio di appalto, migliorando così notevolmente l’aspetto economico.

Infatti, siamo riusciti ad ottenere un aumento di 120 euro complessivi, a cui si aggiunge l’ una tantum per la vacanza contrattuale di circa 400 euro, che supera nettamente le cifre recentemente riconosciute ai metalmeccanici ed ai dipendenti pubblici.

Inoltre, il nuovo contratto prevede tutta una serie di tutele, quali la previdenza complementare generalizzata, l’assistenza sanitaria integrativa, il fondo di solidarietà per incentivare i prepensionamenti dei lavoratori dichiarati inidonei.

Il raggiungimento di questo importantissimo traguardo favorirà non solo il rilancio del comparto, ma soprattutto il miglioramento dei servizi di Igiene Ambientale, che toccano da vicino la vita quotidiana dei cittadini.

Ora, con l’avvenuta bocciatura della riforma costituzionale, auspichiamo che lo spettro del Jobs Act venga eliminato definitivamente, a vantaggio di tutto il mondo dell’impiego pubblico e privato. E la nostra Federazione, tramite il proprio Ufficio Legislativo, sta già provvedendo – come comunicato in data odierna – a perseguire tale obiettivo.

Roma, 07/12/2016

 

Il Segretario Generale

Francesco Garofalo




Ed ora avanti coi diritti di libertà e dignità dei lavoratori!

Confortato dallo schiacciante successo ottenuto dal NO nel referendum sulla riforma costituzionale di domenica scorsa, vorrei rivolgere a tutti i lavoratori e alle lavoratrici che si sono recati alle urne il mio più vivo ringraziamento per aver condiviso e sostenuto la nostra campagna.

Il primo passo è stato compiuto! Abbiamo salvato la Costituzione e, soprattutto, abbiamo salvato i nostri  comparti da tutte le nefaste conseguenze che si prefiguravano all’attenta lettura del decreto Renzi/Boschi; da ultimo, i licenziamenti in massa.

Con orgoglio, ribadisco che siamo stati noi i primi – come si può evincere dal verbale dell’Assemblea di Chianciano svoltasi il 18/20 febbraio scorsi – a porre l’indice, sul solco della migliore tradizione del vero sindacalismo, sulle gravissime conseguenze che tale riforma, e segnatamente la modifica del Titolo V, avrebbe avuto nei confronti dei lavoratori rappresentati da CSA e FIADEL. Dapprima abbiamo dato mandato al prof. Coco, responsabile dell’Ufficio Legislativo, il compito di scrivere un libro che ha messo a nudo i reali obiettivi di accentramento e assolutismo perseguiti dal premier, e poi con il Convegno di Napoli dl 7 novembre, nel quale abbiamo ribadito con coraggio e senza veli questi concetti.

E questo mi induce ad affermare che CSA e FIADEL costituiscono, nel loro insieme, l’unica realtà sindacale disposta ad opporsi alle logiche di regime e mai incline a scendere a compromessi.

Nessuno potrà dimenticarsi del lavoro che abbiamo svolto in questi mesi, non per opporci al Governo Renzi ma per garantire un futuro ai nostri lavoratori e lavoratrici, alle loro famiglie e alle nuove generazioni; cosa che sarebbe stata messa seriamente in pericolo qualora si fosse affermato il SI.

Non è però nostra intenzione cullarci sugli allori dei vincitori – come stanno facendo i partiti schieratisi per il NO – perché sul tappeto restano aperte numerose questioni, molto delicate, sulle quali continueremo a dare battaglia, in quanto la nostra posizione è stata chiara fin da prima che si concludesse l’iter legislativo del decreto Renzi/Boschi e siamo stati gli unici a porre nelle proprie rivendicazioni i riferimenti al lavoro e ai lavoratori.

Ora, dovremo innanzitutto affrontare la questione contrattuale delle Funzioni Locali, per la quale chiediamo l’immediata apertura di un tavolo presso l’ARAN, affinchè si arrivi, nel più breve tempo possibile alla equiparazione dei dipendenti delle Funzioni Locali coi dipendenti pubblici.

In definitiva, la vittoria del NO, che è anche la nostra vittoria, ci renderà ancora più convinti e tenaci nel fare  muro contro chiunque voglia abolire la democrazia e attaccare il mondo del lavoro in questo Paese.

Dal fronte dei partiti, delle associazioni e dei comitati che hanno votato NO mi aspetto coerenza. Difendere i valori della Vera Costituzione significa anche ripristinare i diritti dei lavoratori e pertanto ci batteremo perché vengano abrogate le leggi che in questi anni li hanno pesantemente mortificati, ed in particolare la Fornero, i Jobs Act 1 e 2 e la Legge Madia.

Inoltre, abbiamo incaricato l’Ufficio Legislativo di valutare le modalità di opposizione a quanto è già stato realizzato riguardo lo smantellamento delle Province, delle Camere di Commercio e di tutto quanto entra in palese contrasto con la Costituzione dopo la solenne bocciatura della riforma da parte nostra e del popolo.

Ora, si è aperto uno scenario nel quale la nostra Organizzazione dovrà essere al centro, per affrontare il ripristino di quanto appena accennato, e la nostra battaglia continuerà nel percorso intrapreso di difendere il lavoro pubblico e privato.

Non lesineremo le nostre forze affinchè tutti i danni prodotti in questi anni da leggi scellerate vengano cancellati, e per ricondurre l’azione della politica sui binari della giusta correttezza e dell’applicazione delle norme della Costituzione, che esce intatta dai tentativi di demolizione che ha subito e oggi risulta più forte di prima.

Ai lavoratori e alle lavoratrici, invio l’esortazione ad esserci sempre più vicini, a darci fiducia e ad appoggiare le nostre campagne, il cui obiettivo è soltanto uno: dare loro certezze, tranquillità e dignità.

Infine, rivolgo anche alle forze sociali di questo Paese l’invito ad unirsi alle nostre iniziative, per intraprendere un percorso comune.

 

Francesco Garofalo

 

Francesco Garofalo




Ancora una volta sono deragliate le aspettative dei lavoratori delle Funzioni Locali

L’attenta analisi del documento relativo l’accordo raggiunto e sottoscritto fra Governo e CGIL-CISL-UIL nella giornata di ieri, 30 novembre 2016, è fonte di notevoli perplessità e di altrettanta preoccupazione circa il futuro dei lavoratori e lavoratrici degli Enti Locali.

In primo luogo si osserva che l’Esecutivo, spalleggiato e confortato dalla Triplice, ha ancora una volta ignorato gli Enti Locali stipulando, di fatto, un accordo che concerne soltanto i dipendenti statali.

A prescindere dal fatto che le risorse stanziate (85 euro mensili medi) sono tutt’altro che eque, che non saranno distribuite nell’immediato e non verranno assegnate in maniera equa a tutti i lavoratori, ciò che rileva, per quanto di nostro precipuo interesse, è la mancanza di una espressa previsione dell’estensione di detti benefici al personale delle Regioni, delle Province, dei Comuni e degli Enti del comparto, stante il fatto che la eventuale ricaduta degli stanziamenti  stabiliti per i pubblici dipendenti su quelli degli Enti Locali sarà del tutto risibile.

Vero è che nella Parte Economica del documento in oggetto, al punto b) “il Governo si impegna a garantire che vi siano specifici stanziamenti di risorse corrispondenti a quelli definiti per quanto di competenza in accordo con gli altri soggetti datoriali pubblici”, ma, come ha ben evidenziato la CISAL nel comunicato stampa diramato in data odierna, il c.d. Sistema delle Autonomie sarà pienamente coinvolto solo con passaggi successivi, ovvero, ben che vada, non prima del 2018 inoltrato, considerando che il suddetto accordo potrà essere onorato solo con la prossima Legge di Bilancio, da emanarsi entro la fine del 2017.

Alla luce di tale previsione, è forte la sensazione che il Governo, sempre supinamente appoggiato dalla Triplice, abbia subdolamente disposto un rinvio “sine die” dell’applicazione di misure analoghe a quelle stabilite per gli statali ai lavoratori degli Enti Locali.

Questo, perché, in un ipotetico tavolo di trattativa con l’ANCI e le altre organizzazioni preposte, il primo aspetto svincolante che verrebbe fuori è che le autonomie locali, alle prese come sono già da diversi anni con i tagli delle risorse ad essi destinate dallo Stato, non saranno assolutamente in condizione di soddisfare la nostra legittima richiesta.

Ci troviamo così di fronte ad una situazione assurda ed inaccettabile! E se da parte del Governo potevamo anche aspettarcela, una mossa così sprezzante nei nostri confronti, l’atteggiamento assunto dai sindacati sopra citati ci lascia esterrefatti. Come è possibile continuare a credergli, se il loro ruolo è diventato soltanto quello di dire “sissignore”?

Quindi, in definitiva, all’amarezza di dover constatare che siamo rimasti soli a difendere i diritti degli lavoratori degli Enti Locali, si unisce lo sconcerto di vedere questi ultimi relegati al ruolo di “agnelli sacrificali”.

Perché un Buon Governo e dei Buoni Sindacati avrebbero dovuto inserire nell’Accordo un preciso riferimento che quegli 85 euro devono essere assegnati anche ai dipendenti delle Regioni, delle Province e dei Comuni. Senza alcuna condizione!!

Avevamo visto giusto, quando scrivevamo – il 22 aprile u.s., nella missiva inviata ad Aran, Anci, Upi, Conferenza Regioni e al Presidente del Comitato di Settore – che le amministrazioni si trinceravano dietro la giustificazione di non poter rinnovare i contratti perché il Governo non stanzia somme sufficienti, tenendo così legato al grande carrozzone del pubblico impiego anche il comparto Funzioni Laocali, che invece trae le sue risorse da altre fonti.

Paure che, oggi, purtroppo, si dimostrano del tutto fondate: le sorti dei nostri lavoratori sono legati alle esigue risorse che gli Enti Locali potranno mettere a disposizione.

In definitiva, la questione contrattuale delle Funzioni Locali rimane aperta, e sarà oggetto di scontro sui tavoli istituiti dall’ARAN se domani non vedremo – come dichiarato nel documento – che ai dipendenti delle amministrazioni locali sarà riconosciuto un aumento contrattuale, opportunamente finanziato, della stessa portata di quello ormai garantito ai dipendenti pubblici. E, se del caso, la protesta proseguirà ad oltranza, su tutto il territorio nazionale, attraverso le nostre strutture territoriali.

Infine, voglio esortare tutti i lavoratori e lavoratrici delle Funzioni Locali a fare una attenta riflessione su quanto sin qui esposto, per valutare se sia ancora il caso di dare fiducia a chi sta portando all’estinzione il nostro comparto, traendo per altro solo minimi benefici per gli altri, e di unirsi in una grande lotta per portare avanti i nostri sacrosanti diritti!

Francesco Garofalo




Il Segretario generale sulla questione del rinnovo dei contratti

Il rinnovo dei contratti del pubblico impiego non può essere oggetto di contrattazioni frettolose, né tantomeno essere condizionato dalla Sentenza della Corte Costituzionale, che ha parzialmente bocciato la Legge Delega Madia sulla riforma della PA.

E’ da 7 anni che attendiamo una soluzione congrua, ma soprattutto in epoche recenti abbiamo dovuto assistere a ripetuti rinvii della trattativa coi sindacati, probabilmente sempre a causa della difficoltà di trovare la necessaria copertura finanziaria.

Ora, all’improvviso – e guarda caso proprio a ridosso del voto referendario – il premier è intervenuto a gamba tesa, sconfessando le perplessità manifestate dalla Ministra Madia sulla possibilità di un rinnovo in tempi brevi, proprio a causa della Sentenza di cui sopra, prospettando soluzioni che ricalcano grossolanamente quelle adottate per il contratto dei metalmeccanici, ma che già ad una prima analisi destano non poche perplessità.

Il tanto decantato aumento di 85 euro in busta paga, che comunque non scatterà prima di dicembre 2017, è solo uno specchietto per le allodole, in quanto:

  • non recupera l’inflazione e quindi non è sufficiente a coprire le perdite subite dai lavoratori, in termini di potere d’acquisto, in questi 7 anni di attesa;
  • per molti lavoratori, tale aumento potrebbe comportare il superamento della soglia reddituale che dà diritto al bonus degli 80 euro;
  • oltretutto, la quota di 85 euro non si applica uniformemente a tutti i lavoratori, ma è da considerarsi “media”, che aiuta i redditi genericamente più bassi, invece di agevolare espressamente quelli minimi;
  • vi è poi la questione del personale della Scuola, che sembrerebbe rimanere escluso in quanto inquadrato dalle norme sulla Buona Scuola, che non rientra nella sfera della Legge Madia;
  • molto preoccupante è altresì il problema della copertura finanziaria: il reperimento delle risorse necessarie richiederà uno sforzo ben superiore agli stanziamenti previsti in Stabilità, perciò si teme che, successivamente, possano scattare dei meccanismi di recupero che vadano sempre a danno dei lavoratori.

CSA RAL non condivide assolutamente le linee sulle quali il governo si è orientato, non per offrire un reale sostegno al personale del settore pubblico, bensì per cercare di rabbonire i sindacati e tentare una disperata azione di condizionamento del voto referendario del 4 dicembre.

CSA RAL ha da tempo dato mandato alla Confederazione di portare avanti una trattativa concreta, seria e credibile, che rifugga da palliativi di qualsiasi genere e si orienti invece verso un rinnovo contrattuale che possa dare benefici reali ed incondizionati ai lavoratori e alle lavoratrici, nonché alle loro famiglie. Tanto che nell’incontro di ieri delle nostre Delegazioni abbiamo assunto una posizione chiara, che troverete nell’allegato documento ufficiale della nostra Confederazione.

Auspico che le famose, storiche Organizzazioni Confederali assumano una volta e per sempre, in modo responsabile e senza convincimenti politici, la posizione di un NO deciso alla scandalosa e pretestuosa proposta in oggetto.

Non tenendo solo conto delle vere esigenze di questo momento dei lavoratori del pubblico impiego e in special modo di quelli degli enti locali – che vedono negarsi, insieme agli altri, da ben 7 anni il Contratto Nazionale – il Governo vorrebbe assegnare loro una miseria simile, che non coprirebbe nemmeno la vacanza contrattuale!

In conclusione, ribadisco che saremo vigili e che continueremo senza sosta a confrontare la nostra posizione sui tavoli contrattuali.




Verso il voto del 4 dicembre: l’appello del Segretario Generale

Avvicinandoci al voto sulla riforma costituzionale, le incertezze sono ancora notevoli e tanti sono i dubbi su quello che potrà essere, di conseguenza, il futuro dei lavoratori e delle lavoratrici e degli enti e delle aziende di cui fanno parte.

Tutto ciò è dovuto soprattutto alle tante, discordanti, se non addirittura contraddittorie dichiarazioni fatte in questi giorni dai politici che hanno partecipato al dibattito sul Si e sul NO alla riforma.

Ma l’aspetto più stridente, e paradossale, di tutta la vicenda è che a portare avanti questa riforma è stato un governo che non è mai stato accreditato dal popolo italiano. Un governo che in questi anni nulla ha fatto per evitare che il lavoro regredisse sempre di più, per favorire quel ricambio generazionale che sarebbe indispensabile per dare una maggiore efficienza ed efficacia all’operato degli enti, che comunque, pur tra mille difficoltà, sono riusciti a garantire un’occupazione concreta.

Tutti insieme, dobbiamo ostacolare le scelte sbagliate che si vogliono imporre in questo momento, le quali, se dovessero passare, non potranno assicurare il soddisfacimento dei principi che questa organizzazione porta avanti da sempre. In primis, la salvaguardia di ogni lavoratore e la garanzia occupazionale per i giovani.

Ma la cosa che più ci preoccupa è che oggi, chi dice di voler cambiare l’Italia continua a tenerci in una situazione di stallo, bloccando una apertura contrattuale in un modo che mai si è verificato nella storia del nostro Paese.

In definitiva, le sorti dei lavoratori e delle loro famiglie sono in mano a personaggi che non sono in grado di dar loro alcuna certezza, né in questa fase storica né tantomeno in chiave futura. E questo ci induce a pensare che non vi sia alcuno spiraglio che possa indurci a cambiare idea.

Pertanto, invito tutti ad andare a votare per un NO secco alla riforma, ribadendo che la nostra non è una scelta politica, ma una condivisione di esigenze ben valutate da tutti noi.

A prescindere da quello che sarà l’esito del voto, la nostra Organizzazione continuerà a fare muro contro chiunque voglia abolire la democrazia in questo Paese, e a svolgere il proprio ruolo con un solo obiettivo primario: salvaguardare i lavoratori, le famiglie e i giovani di questo Paese.

Francesco Garofalo




Garofalo: siamo dalla parte della politica sana, che dia certezze ai lavoratori

Proponiamo alcuni passaggi dell’intervento del Segretario generale Francesco Garofalo al Convegno di Napoli del 7 novembre, che ci avvicinano al voto del 4 dicembre con grandi motivazioni e con la volontà di contribuire a dare una reale svolta al nostro Paese. Votare NO per rivendicare la nostra dignità, per far sì che la nostra voce non sia soffocata, per esaltare i grandi valori della Costituzione vigente, per non essere più cinghia di trasmissione della politica. NO al “partito unico della nazione”! NO al sindacato unico!

VIDEO 1° PARTE       http://bit.ly/2fEvzfh

VIDEO 2° PARTE      http://bit.ly/2fodtNC

VIDEO 3° PARTE      http://bit.ly/2gAr9dF

VIDEO 4° PARTE      http://bit.ly/2fEtEHW

 

Voglio ringraziare tutte quelle Delegazioni che hanno voluto presentare i propri uomini in questa sede perdare forza a quelle che sono le nostre idee, quelle di un sindacato libero che si sente vicino alla politica sana. Ed è per questo che mi pregio di stare vicino al Sindaco De Magistris. Voglio ascoltare dalla sua voce quello che sarà la strada che in futuro intende percorrere insieme ai lavoratori e insieme a noi. Non vogliamo più essere cinghia di trasmissione, ma applicare la Costituzione, quella che nessuno in questo paese ha mai applicato. C’è un passaggio preciso della Costituzione che dice: i lavoratori vivono la vita dell’azienda e ne prendono i ricavati; nessuno mai ha applicato questo!

Noi siamo costretti a muoverci in uno scenario politico che è proprio smarrito, non ha la cognizione di dove sta andando. E si stanno presentando problemi di una gravità unica.

Non è possibile che per avere un contratto nazionale, qualcuno stia pensando di fare il partito della nazione, di fare un unico partito con un unico sindacato. Su questo non ci stiamo. Siamo un sindacato fortemente in crescita, che rappresenta tutta l’Italia. E per questo non possiamo permettere che il silenzio degli altri sia la nostra distruzione. Non accetterempo piiù silenzi da chi ci deve difendere. Siamo qua per difendere solo questo: i lavoratori e i giovani, affinchè in futuro abbiano possibilità di collocamento.

Lo voglio dire nella mia città, che ho lasciato 15 anni fa. L’ho lasciata che c’era un sindacato forte, vicino ai lavoratori. Ora mi trovo a constatare che il sindacato non c’è più a Napoli, perchè era orientato fare altre cose. Il nostro sindacato non ha alcun legame politico, ma è dalla parte di quella politica che di mostra di essere realmente dalla parte dei lavoratori.

Mi rivolgono al Sindaco, che  dovrà essere il faro di tutta la Regione; le ideologie vanno messe da parte da chi vuole negare quello che è un pezzo importante del nostro paese, che ha bisogno di una politica diversa. Un politica che dia certezze ai lavoratori e che metta a disposizione i propri valori autentici, senza condizionamenti.

Noi abbiamo messo in campo noi stessi, la nostra storia politica. Ognuno di noi svolge il proprio ruolo. Tu, Luigi De Magistris, come noi sei amante del popolo, della piazza e lo hai fatto quando qualcuno ha cercato di minarti. E noi come te  siamo uomini liberi, vogliamo far apparire la nostra dignità.

Quando sono andato via da Napoli, c’era disagio nei sindacati autonomi, c’erano sindacati che stavano firmando contratti al buio, none rano propositivi, non davano proposto. Perciò ho dovuto lottare per creare un sindacato moderno, propositivo, che sia all’altezza della situazione.

Oggi il fatto di non schierarsi, di nascondersi lasciando le platee al proprio destino, non ci piace. E voglio ringraziare il Prof.Coco, i miei collaboratori, le mie Segreterie  che stanno dimostrando la capacità di essere propositivi e di esaltare la dignità dei lavoratori. Noin vogliamo poter dire la nostra, di lanciare da qui un nuovo messaggio.

In questo momento il sindacato sta attraversando un momento difficile, perchè Renzi sta cercando di sostituirsi al sindacato, e noi non lo faremo passare. Quello di Napoli sarà uno dei momenti storici della nostra azione quotidiana. Dobbiamo dare concretezza alle nostre proposte e risposte ai lavoratori. E invito i dirigenti delle aziende private, dei comuni, perchè siano attenti a queste cose.




Lettera aperta del Segretario Generale Francesco Garofalo

LETTERA APERTA A TUTTI I LAVORATORI E LAVORATRICI DEI COMUNI, DELLE PROVINCIE, DELLE REGIONI ITALIANE E DELLE AZIENDE PARTECIPATE

 

Dopo lo strepitoso successo del Convegno indetto da CSA e FIADEL a Napoli il 7 novembre u.s., mi pregio esternarVi – come già annunciato – la vicinanza delle nostre OO.SS e di tutti i rispettivi dirigenti che mi onoro di rappresentare.

Un ringraziamento particolare vorrei dedicarlo ai colleghi che da anni non vedevo e che, nell’occasione, ho avuto il modo di riabbracciare, condividendo con loro questo importante momento di vita sindacale.

Inoltre, vi informo che CSA e FIADEL, sempre più strettamente uniti, non violeranno le sacrosante aspettative dei lavoratori di tutti i comparti, affinchè nel futuro abbiano un vero sostegno nelle problematiche che ormai da troppi anni non trovano soluzione.

L’impegno mio personale e della mia dirigenza sarà quello di avere un movimento sindacale libero e incisivo a difesa dei diritti e delle prerogative dei lavoratori che rappresentiamo.

InformandoVi che le nostre OO.SS. costituiscono un unico movimento sindacale rappresentativo nello scenario delle Funzioni Locali e dell’Igiene Ambientale, e pertanto di tutte le categorie presenti nell’ente locale, Vi comunico che la nostra struttura è composta da numerosi Dipartimenti – Polizia Locale, Quadri, Tecnici, Precari, Scuola, Sanità, Regioni, Camere di Commercio, Pari Opportunità, Amministrativi, Categorie Operaie, Assistenti Sociali, ecc. – che operano sia a livello nazionale che locale, e dalle Federazioni storiche di categoria, coi relativi Segretari Nazionali, oggi divenuti responsabili di Dipartimento, in base alle proprie specificità.

Per quanto riguarda Fiadel – sigla fortemente rappresentativa nelle aziende partecipate pubbliche e private, sia nei singoli ambiti territoriali che a livello nazionale – che ritengo ben guidate dai dirigenti provinciali e regionali, la prospettiva è quella di continuare a sostenere con gran forza il mantenimento delle aziende, evitando che nel futuro possa concretizzarsi lo spettro del Jobs Act.

Tutti i lavoratori sono esortati a portare le proprie rivendicazioni e le proprie istanze attraverso i canali territoriali e nazionale, per affrontare insieme tutto quello che fino ad oggi non è stato garantito.

Nella già definita piattaforma enti locali – presentata prima del blocco contrattuale, e che ora dovrà essere aggiornata in base ai mutamenti e alle esigenze intervenuti nel frattempo – riteniamo ancora una volta di dover mettere al centro la rivendicazione del ruolo dei lavoratori e delle lavoratrici, che attraverso i suddetti Dipartimenti possono vivere le scelte fatte dall’Organizzazione.

La nostra azione sarà sempre quella di salvaguardare gli enti e le aziende pubbliche e private e  le relative Funzioni, e di metterci al fianco della politica sana, che vorrà dare un futuro ai giovani di questo Paese e favorire il ricambio generazionale dei lavoratori, di modo che gli enti e le aziende medesimi possano  mantenere la massima efficienza.

Ai non iscritti rivolgo l’invito di unirsi alla nostra lotta. Noi siamo lieti di poter accogliere tutti coloro che vorranno partecipare alla vita dell’Organizzazione e chi è interessato a svolgere ruoli sindacali può contattale le nostre strutture territoriali.




Convegno di Napoli: i ringraziamenti del Segretario Generale Francesco Garofalo

napoli3All’indomani del Convegno tenutosi a Napoli, è con grande piacere che rivolgo a tutte le strutture che vi hanno partecipato, unitamente ai lavoratori e alle lavoratrici, il mio più vivo ringraziamento, perché in tal modo hanno permesso all’evento di acquisire i massimi significati politico-sindacali, e di dimostrare la nostra unità e vera forza al Sindaco De Magistris e al Vicesindaco Del Giudice, che ci hanno onorati della loro presenza.

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Il mio ringraziamento si estende, naturalmente, ai dirigenti, ai lavoratori e alle lavoratrici del Comune di Napoli e dei Comuni limitrofi e ai dirigenti delle aziende partecipate, che in tal modo ulteriormente avvalorato l’importanza del Convegno e della nostra organizzazione completa CSA e FIADEL.

Il principale messaggio, mio e del Sindaco De Magistris, è stato il lancio e la condivisione del progetto di un sindacato libero e di una politica sana che è a favore dei lavoratori e delle lavoratrici, che in questo Paese rappresentano il vero “partito unico della nazione”.napoli10

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Inoltre, ho ribadito con forza che non ci scalfisce minimamente il silenzio delle altre OO.SS. sulle questioni che riguardano il nostro ruolo di organizzazione sindacale, che ha come unico obiettivo la salvaguardia e il mantenimento delle aziende pubbliche e private e dei lavoratori delle Funzioni Locali – che vedono negato il rinnovo del contratto da molti anni –e dell’Igiene Ambientale, il cui contratto nazionale è sì giunto a compimento eliminando il pericolo del Jobs Act, ma tale traguardo è solo temporaneo in quanto il Jobs Act 2 recentemente promulgato può pregiudicare ancora di più il mantenimento occupazionale dei rispettivi lavoratori.

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Quindi, ho insistito sulla necessità di giungere al più presto al rinnovo dei Contratto Nazionale, considerando che quelli in essere impediscono ai lavoratore di avere una propria dignità, e pregiudicano la capacità delle famiglie italiane ad arrivare a fine mese.napoli6

Pertanto, con grande fermezza confermo il nostro NO alla riforma costituzionale, perché svilisce la centralità del nostro lavoro nel corretto andamento dei servizi resi dalle amministrazioni ai cittadini italiani.

CONTINUIAMO IL PERCORSO VERSO LA STORIA!

 

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Il Segretario Generale al termine dell’Attivo Fiadel (21 luglio)

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Intervista al

Segretario Generale FIADEL

Francesco GAROFALO 

guarda il video Link




Intervista al prof.Nicola Coco sui temi referendari

Proponiamo in due spezzoni l’intervista al prof.Nicola Coco, responsabile dell’Ufficio Legislativo CSA, sulla riforma costituzionale e sui motivi che hanno indotto la nostra O.S. a chierarsi sul fronte del NO in vista del referendum di autunno.

Intervista 1° parte   https://goo.gl/JRs9Jy

Intervista 2° parte  https://goo.gl/m1ytLG

 




Vademecum su Riforma Costituzionale e posizione di CSA e FIADEL

IL VADEMECUM SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE

Pubblichiamo la versione integrale del Vademecum sulla riforma costituzionale, realizzato dalla Segreteria Generale CSA FIADEL, dall’Ufficio Legislativo e dall’Ufficio Stampa, che oltre ad esporre compiutamente tutte le novità introdotte dal decreto Renzi/Boschi ne pone in evidenza i numerosi aspetti di criticità e analizza le motivazioni per i quali l’Organizzazione si schiera sul fronte del NO.
Il CSA Regioni Autonomie Locali e la FIADEL rivendicano, con questo documento, la priorità della tutela e difesa dei lavoratori del pubblico impiego – in principal modo del nuovo comparto funzioni locali – e dei lavoratori impegnati nello svolgimento delle proprie funzioni nei settori pubblici e privati.
Il CSA Regioni Autonomie Locali e la FIADEL stigmatizzano inoltre l’ “assordate silenzio” che circonda questioni di tale gravità, anche nelle schiere dei contrari e degli oppositori alla riforma Renzi-Boschi presso i quali la sorte di istituzioni come le Regioni e le stesse Province pare riscuotere ancora ben poca attenzione, battendosi strenuamente per il NO all’offensiva scatenata dai nemici dei diritti sociali, delle libertà civili e del pluralismo territoriale.

Visualizza e scarica il documento in PDF: freccia-link Vademecum sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi: le ragioni del NO

LA SINTESI DELLA POSIZIONE CSA FIADEL SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE

L’Ufficio Legislativo ha sintetizzato in 10 punti le criticità del decreto Renzi/Boschi rispetto al comparto Regioni e Autonomie Locali, visualizzabili nel documento allegato. Si tratta di una lettura critica e mirata della riforma costituzionale, che nei vari passaggi pone in evidenza la manovra di accerchiamento che il Governo sta mettendo in atto nei confronti dei lavoratori delle Regioni e degli Enti Locali, esponendoli al rischio della perdita del posto di lavoro.

Visualizza e scarica il documento in PDF: freccia-link I DIECI PUNTI DELLE CRITICITA’ DETERMINATE ALLE REGIONI ED ALLE AUTONOMIE LOCALI