Comunicato del Dipartimento Camere di Commercio

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Come è noto, in seno al CSA Regioni Autonomie Locali opera da tempo il Dipartimento Nazionale dedicato in modo specifico alle Camere di Commercio, che ha seguito il percorso della riforma effettuando approfondimenti giuridici/legislativi unitamente alla Segreteria Nazionale del CSA, partecipando ad incontri al tavolo nazionale UnionCamere – Sindacati nonchè intervenendo in audizione presso le Commissioni parlamentari incaricate di elaborare la normativa e ponendo in essere iniziative a difesa delle lavoratrici e dei lavoratori del sistema camerale, minacciati da una riforma ingiusta.

Il Segretario Generale CSA, unitamente al Dipartimento Nazionale Camere di Commercio, ha espresso in più di un’occasione la propria totale contrarietà al processo di riforma e rifiutato pubblicamente – unico Sindacato rappresentativo a farlo – di sottoscrivere il verbale di concertazione UnionCamere – OO.SS. che recepiva i piani di razionalizzazione delle Camere di Commercio, in seguito adottati dal Ministero dello sviluppo economico con decreto ministeriale 8/8/2017.

Con il supporto dell’Ufficio legislativo e della Segreteria nazionale CSA Regioni Autonomie Locali è stato redatto e pubblicato uno studio giuridico approfondito sull’impianto normativo della riforma che, tra l’altro, ha evidenziato da subito l’illegittimità costituzionale dell’iter, seguito dal Governo, per mancata intesa con la Conferenza Stato Regioni e non è da escludersi che la posizione assunta dal CSA possa avere ispirato le Regioni interessate a sollevare dinnanzi alla Corte Costituzionale un giudizio di legittimità costituzionale sul riordino del sistema camerale.

A conferma della correttezza di quanto rilevato dalla nostra O.S.  possiamo citare la successiva sentenza n. 261/2017 della Corte Costituzionale, che ha infatti dichiarato incostituzionale il comma 4 dell’articolo 3 del decreto legislativo 219/2016 “nella parte in cui stabilisce che il decreto del Ministro dello sviluppo economico dallo stesso previsto deve essere adottato «sentita la Conferenza Stato Regioni», anziché previa intesa con detta Conferenza”.
Si tratta della norma in base alla quale il Mise ha adottato il citato decreto ministeriale 8/8/2017 che prevede gli accorpamenti, la riorganizzazione del personale e la razionalizzazione delle sedi delle Camere di Commercio.

In buona sostanza la Corte ha affermato che, pur avendo il legislatore correttamente individuato la Conferenza quale luogo più idoneo per l’espressione della collaborazione tra Stato e Regioni, tuttavia non può essere considerato sufficiente il mero parere, come stabilito dalla norma illegittima, ma occorre invece l’intesa con la piena condivisione, da parte di Governo e Regioni, dei contenuti del provvedimento in esame.

Il 21/12/2017 il Ministro dello sviluppo economico ha quindi ripresentato il decreto ministeriale all’esame della Conferenza Stato Regioni allo scopo di raggiungere la prescritta intesa, comunicando nel contempo ai Commissari ad acta incaricati di sospendere le procedure di accorpamento delle Camere di Commercio.

Nella riunione del 11/1 u.s., la Conferenza non ha raggiunto l’intesa sul provvedimento ed essendo trascorsi trenta giorni dalla prima seduta in cui l’oggetto è stato posto all’ordine del giorno, il Consiglio dei Ministri dell’ 8/2 scorso ha deciso, con deliberazione motivata a mente dell’art. 3 del decreto legislativo 281/1997, di autorizzare il MISE ad adottare comunque il decreto ministeriale attuativo della riforma del sistema camerale.

Il 16/2 u.s. il Ministro Calenda ha firmato un nuovo decreto ex comma 4 dell’art. 3 del decreto legislativo 219/2016 che, tra le altre cose, sancisce l’avvio entro il prossimo 1° marzo delle procedure per la costituzione dei Consigli delle Camere accorpande.

E’ tuttavia prevedibile l’apertura di una nuova stagione di ricorsi fondata sulla valutazione della forza dell’intesa che può essere giudicata tale da far decadere l’atto statale adottato nell’eventualità di carenza di acquisizione della stessa.

 

Il Dipartimento Nazionale CCIAA unitamente al Segretario Generale Francesco Garofalo, nel proseguire con le attività intraprese, è parte attiva per la tutela dei diritti dei lavoratori. Nelle prossime elezioni RSU scegli anche Tu il CSA Regioni Autonomie Locali  !!

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